Un’eccezione: Papa Giovanni Paolo II potrebbe avere il suo nome sul calendario dei santi senza essere ancora santo. Si pensa infatti di dedicare a lui la giornata del 2 aprile, la data della morte, anche se si stanno valutando altre date, ad esempio quella del 16 ottobre giorno della sua salita al trono di San Pietro.



Spiega il perché di questa eccezione il cardinale Agostino Vallini, vicario della diocesi di Roma: Giovanni Paolo II è già santo dal punto di vista sostanziale. “Chi è santo è santo, perché vive di Dio e lo è fin dal battesimo” ha detto. Si parla anche di rendere obbligatoria la memoria liturgica del beato Giovanni Paolo II, cioè una messa all’anno in quella data in tutto il mondo. Questa di fatto è la differenza fra santi e beati, come ha spiegato ancora il cardinale: per i santi c’è obbligatorietà di culto, mentre per i beati è facoltativa e si celebra solo a livello locale, cioè liberamente. Intanto si avvicina la data del primo maggio, giorno solenne della beatificazione del pontefice scomparso sei anni fa. Si parla di almeno 300mila pellegrini attesi nella capitale, ma la cifra sarà sicuramente più alta. Oltre piazza san Pietro, i pellegrini saranno sistemati al Circo Massimo e poi eventualmente negli spazi periferici di Tor Vergata.



In anticipazione del grande evento, il 30 aprile sarà a Roma a portare una testimonianza esclusiva suor Marie Simon-Pierre, proprio la suora da cui è partita la causa di beatificazione grazie alla sua guarigione miracolosa. Saranno collegati indiretta cinque santuari in tutto il mondo particolarmente cari a Wojtyla, tra cui quello di Fatima in Portogallo. Si terrà una notte bianca, ma esclusivamente di preghiera in tutta Roma. Per tutta Roma verranno disposti 14 maxi schermi. La bara del santo Padre sarà esposta chiusa, mentre in privato la mattina del 29 aprile verrà riesumata.

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