Anche l’Ue si mette, dopo la Francia, contro l’ipotesi di permesso di soggiorno temporaneo da rilasciare a quei migranti che intendano andare in altri Paesi per recarsi dai parenti.

Non tardano ad arrivare le reazioni, sostanzialmente ostili, al permesso di soggiorno temporaneo per gli immigrati clandestini di cui aveva parlato in mattinata il ministro dell’interno Roberto Maroni. Il documento dovrebbe consentire ai migranti giunti in Italia fino a ieri, che non sono considerati «socialmente pericolosi», la «libera circolazione all’interno dei Paesi europei». Si tratta di un decreto del presidente del Consiglio, previsto dall’articolo 20 del testo unico sull’immigrazione e sarà firmato, ha ricordato il ministro, entro oggi.



«A quel che ci risulta, la stragrande maggioranza dei tunisini vogliono andare in altri Paesi, a cominciare dalla Francia, il cui governo ha però sin qui mantenuto un atteggiamento di ostilità, che non credo buono: le regole ci sono e vanno rispettate. Ne discuteremo nell’incontro previsto per il 26 aprile», ha commentato il titolare del Viminale. I francesi, in effetti, come si evince da una circolare del ministro dell’Interno francese, hanno deciso di applicare in maniera talmente restrittiva le norme previste  da Schengen da rendere, di fatto, impossibile ai migranti il passaggio Oltralpe.



In particolare, i cittadini di Paesi terzi in possesso di un documento di soggiorno rilasciato da uno Stato membro non possono essere considerati in situazione regolare, a meno che non soddisfino le cinque condizioni seguenti, da verificare in questo ordine: 1) Essere muniti di un documento di viaggio in corso di validità (passaporto) riconosciuto dalla Francia 2) Essere in possesso di un documento di soggiorno in corso di validità 3) Poter dimostrare di avere risorse economiche sufficienti (62 euro al giorno a persona, 31 euro se dispongono già di un alloggio) 4) Non costituire una minaccia per l’ordine pubblico 5) Non essere entrati in Francia da più di tre mesi. 



Ebbene, dopo la Francia, anche l’Europa ci mette del suo per contribuire a mettere all’Italia i bastoni tra le ruote. «Gli Stati membri hanno il diritto di rilasciare permessi temporanei agli immigrati ma ciò non implica che queste persone abbiano un permesso automatico di viaggiare», ha infatti dichiarato il portavoce della Commissione Ue Marcin Grabiec. «Questa possibilità – ha aggiunto –  dipende dal tipo di permesso che sarà rilasciato e che ancora non conosciamo».