Una strage, quella della notte tra martedì e mercoledì. I morti infatti sarebbero almeno 250. E’ quanto successo dopo il ribaltamento di un barcone proveniente, sembra, dalla Libia con a bordo almeno 300 persone. Le persone tratte in salvo infatti sono solo 53, tutti gli altri risultano dispersi in mare che sta cominciando a restituire alcuni corpi. Molti tra i dispersi anche le donne e i bambini. L’incidente si è verificato verso le 4 di mercoledì mattina tra Lampedusa e Malta. Una vedetta italiana, chiamata dalle autorità maltesi, si era accostata al barcone per agganciarlo, ma complice il mare molto mosso e lo spostamento degli immigrati di colpo verso lo stesso punto del barcone, ha fatto sì che questo si capovolgesse. Come testimoniano le forze impiegate nelle ricerche dei dispersi, non c’è ormai speranza di trovare altre persone ancora vive in mare:  «Abbiamo visto decine di corpi galleggiare a gruppi, e comparandone le dimensioni abbiamo capito che in mare c’erano anche bambini. Speravamo che qualcuno agitasse una mano. Non è accaduto». E’ il racconto dei piloti degli elicotteri impiegati nelle ricerche. Secondo quanto riportano le autorità italiane, il sistema usato da chi fornisce i barconi ai profughi è purtroppo il medesimo: vengono stipati su barconi senza alcun marinaio. Per indicare la rotta solo un gps programmato verso la destinazione. Poi solo la speranza di arrivare sani e salvi sulle coste italiane.



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