Santo del giorno 1 maggio 2011: san Giuseppe lavoratore – Oggi è la festa di san Giuseppe Lavoratore. Il falegname di Nazareth provvide con il suo lavoro alle necessità di Maria e Gesù e introdusse anche il Figlio di Dio al lavoro tra gli uomini. Perciò, nel giorno in cui in molte parti della terra si celebra la festa del lavoro, i lavoratori cristiani lo venerano come esempio e patrono. Nel Vangelo Gesù è chiamato il figlio del carpentiere. Per questo nel giorno della festa dei lavoratori si ricorda come santo San Giuseppe e si riconosce la dignità del lavoro umano, come dovere e perfezionamento dell’uomo, un servizio per il bene comune e per contribuire alla costruzione del Regno dei Cieli. Fu Pio XII nel 1955 a istituire questa memoria liturgica nel contesto della festa dei lavoratori, universalmente celebrata il 1° maggio.
San Giuseppe è patroni dei Padri, Carpentieri, Lavoratori, Moribondi, Economi, Procuratori Legali
San Giuseppe appare dai racconti evangelici una figura silenziosa, ma al contempo una presenza costante, custode di Maria e del Bambino.
Il Nuovo Testamento infatti non attribuisce a san Giuseppe neppure una parola e all’inizio della  vita pubblica di Gesù, dalle Nozze di Cana, egli non viene menzionato, probabilmente era già morto ma non si hanno notizie più precise. Secondo i Vangeli Giuseppe è un “Giusto”: tale appellativo viene attribuito nel linguaggio biblico a chi ama lo spirito e la lettera della Legge, come espressione della volontà di Dio. Giuseppe discende dalla casa di David, di lui sappiamo che era un artigiano che lavorava il legno. Non era vecchio come lo presenta la tradizione agiografica e iconografica, secondo il tropo del buon vecchio Giuseppe.



Al contrario era nel vigore delle sue forze, era un uomo generoso e innamorato di Maria. La notizia che la donna con cui era fidanzato aspettava un figlio lo sconvolse, perché la legge prevedeva in questi casi di infedeltà la lapidazione a morte. Per questo dicono i Vangeli: “Maria, essendo promessa sposa a Giuseppe, si trovò incinta per virtù dello Spirito Santo, prima di essere venuti ad abitare insieme. Giuseppe, suo sposo, che era un uomo giusto e non voleva esporla all’infamia, pensò di rimandarla in segreto”(Mt 18-19). Ma alla rassicurazione dell’Angelo (“Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. Ella partorirà un figlio, e tu lo chiamerai Gesù; egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati” Mt 1,20-21) Giuseppe dice il suo sì al disegno di Dio, risponde al mistero della chiamata per amore di Maria: “Fece come l’Angelo del Signore gli aveva ordinato, e prese sua moglie con sé”. Ecco che prende forma la sua vocazione: san Giuseppe diviene consapevole della propria missione nel mondo e si consacra a Maria con tutte le sue forze, come sposo, discepolo, custode e sostegno.

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