Dopo aver rivolto a Nichi Vendola il saluto: “At salut, buson”, oggi, sul Corriere della Sera, Beppe Grillo replica, in un’intervista concessa a Fabrizio Roncone, alle accuse di omofobia.

Pochi giorni fa il comico Beppe Grillo era finito al centro della bufera. Al termine di un comizio per lanciare, a Bologna, i candidati del Movimento Cinque Stelle di cui è leader, così si era rivolto a Nichi Vendola, in dialetto romagnolo. «At salut, buson!». Immediate le accuse d omofobia. “Buson”, infatti, significa omosessuale in tono dispregiativo. Non sono mancate polemiche, quindi, da parte delle associazioni gay, da esponenti della sinistra che da anni si battono per i loro diritti, come del resto dal popolo del web, che ha accusato il comico genovese di essere esattamente come tutti gli altri politici. Oggi, sul Corriere della Sera, Grillo replica in un’intervista alle accuse. «Siete piccini, voi giornalisti, sciocchi, gretti…», esordisce «Ho usato il termine busone, come a Roma direi “mortacci tua”. Uso il dialetto locale. E poi io Vendola lo demolisco con i fatti, con la politica, non con gli insulti. Tutta la sinistra la demolisco così…». Da tempo, il leader del movimento politico si è dato all’affondo della sinistra, prendendosela sempre più raramente con il centrodestra e Berlusconi. Nell’intervista definisce i suoi esponenti un «gruppo di vecchi bolliti che sono d’accordo su tutto il peggio, dal cementare le nostre coste alla Tav», e si dice convinto che «la sinistra italiana non c’è più, pffs! è sparita, s’è sciolta». 



Sul candidato 20enne al comune di Milano, che è dato al 5 per cento e potrebbe rappresentare il vero ago della bilancia, poi, spiega: «Appena ventenne, sì: e allora? È onesto, intelligente… Certo, ha una notevole inesperienza con la ‘ndrangheta, non ci ha mai fatto affari… è questo il problema? Eh? Me lo dica? È questo che vi mette ansia?». Poi, passa ad insultare il giornalista: «Mi fate pena, mi fate… E non è che lui sia l’ago della bilancia, è che siete voi ad avere le vostre testoline piene di aghi… e ora la saluto, ma prima di salutarla, voglio dirle che lei, signor giornalista, non mi ha fatto una buona impressione, proprio no…».



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