Appena si è diffusa la notizia dell’uccisione del terrorista più ricercato al mondo, Osama bin Laden, si è immediatamente alzato il livello di sicurezza per paura di possibili attentati di ritorsione da parte dei suoi seguaci. Ma è veramente allarme sicurezza?
Dato che l’allarme è giunto dallo stesso direttore della Cia, Leon Panetta, si tratta di un allarme da prendere in seria considerazione. La morte di bin Laden, ha detto, può scatenate la vendetta di Al Qaeda. Aver ucciso il loro fondatore, infatti, ha aggiunto non vuol dire non aver più a che fare con il terrorismo dei fondamentalisti islamici. Già si sono segnalati nei giorni immediatamente successivi alla morte del leader terrorista alcuni fermi legati a sospetti di attentati. E’ successo in Inghilterra. nei pressi della centrale nucleare di Sellafiled nel nord ovest dell’isola. Cinque persone sospette di star preparando un attentato sono state fermate. A New York, nella centralissima Times Square, i vigili del fuoco sono accorsi per esaminare un pacco sospetto che fortunatamente non conteneva esplosivio.
Il 2 maggio, appena arrivata anche in Italia la notizia della morte di bin Laden, il ministero degli interni e i responsabili dei servizi di sicurezza nazionale si sono chiusi in riunione. Come in tutto il mondo, soprattutto quello occidentale, il timore che i membri di Al Qaeda possano scatenare attacchi per vendicare la morte del loro leader ha costretto le autorità a pensare subito misure di emergenza.
All’aeroporto di Fiumicino dopo qualche ora è scattato l’allerta 3. il livello più elevato delle misure di sicurezza, lo stesso delle settimane immediatamente successive gli attentati dell’11 settembre. Oltre a Fiumicino, il livello di sicurezza è tornato alto in tutti gli aeroporti italiani, specie Milano e Venezia. Allarme e controlli serrati sui cosiddetti voli sensibili, quelli cioè da e per Israele, Stati Uniti e Gran Bretagna.
Aumento dei controlli dei documenti e dei bagagli a mano sia in partenza che in arrivo. Sono gli aeroporti i luoghi dove vengono effettuati i maggiori controlli, ma sotto osservazione altri luoghi sensibili come chiese, moschee, sedi di istituzioni pubbliche, caserme. Ispezioni anche sulle navi. Tutti i luoghi pubblici, sedi di manifestazioni sono essi stessi a rischio. L’Italia paese sede di innumerevoli luoghi simbolo, è quella che ha la mappatura sicurezza più difficile, basti pensare che anche il Colosseo dopo l’11 settembre era stato segnalato come sede di possibili attentati, così come la basilica di san Pietro.
Prima dell’uccisione di bin Laden, i luoghi a rischio segnalati nel nostro Paese erano ben 13.664: ambasciate, come quella israeliana a Roma, le stazioni della metropolitana milanese in particolare, depositi di materiale radioattivo come l’ex reattore di Caorso in Emilia. Massima all’erta non solo nel Paese che ha organizzato l’uccisione di bin Laden, ma anche per tutti i cittadini americani che si trovano all’Ester.
Ovviamente il luogo più pericoloso è il Pakistan. Qui, oltre agli americani, si teme per la minoranza cristiana già vittima da tempo di persecuzione da aprte degli integralisti islamici. Negli Stati Uniti, i luoghi di maggior allarme sicurezza sono anche qui gli aeroporti. E’ stato introdotto in questi giorni l’uso di tecnologia in grado di rilevare la presenza di esplosivi, così come il controllo casuale agli imbarchi oltre a quello regolare.
I consigli per accelerare le operazioni di imbarco che vengono dati ai passeggeri riguardano avvertenze come quella di alternare nei bagagli gli abiti con eventuali strumenti elettronici in modo da rendere più semplice lo scan del bagaglio stesso; non portare oggetti impacchettati con sé per evitare di essere costretti ad aprirli tutti al controllo: non indossare oggetti che mettano in allarme il meta detector come collane, anelli, chiavi, body piercing. Anche nazioni normalmente lontane dal terrorismo di Al Qaeda hanno immediatamente alzato il livello di sicurezza, come le Filippine. Tutti i paesi più legati agli Stati Uniti hanno fatto lo stesso, principalmente Gran Bretagna, Canada e Australia. Tra le misure di sicurezza, Londra ha dato specifico ordine di alzare il livello di sicurezza delle ambasciate in tutto il mondo.
Infine l’Africa, in particolare il Kenya, dove nei gironi scorsi sono state rafforzate le forze militari ai valichi di frontiera e la sorveglianza su possibili personaggi sospetti. Sorveglianza in aumento negli alberghi, aeroporti, centri commerciali. Allerta anche nei molti centri turistici presenti nel Paese. Il Kenya è stato il primo Paese ad essere attaccato dalla follia di Al Qaeda con la strage all’ambasciata americana negli anni 90 che causò centinaia di morti.