La Cgil ha chiamato in piazza tutti i lavoratori, oggi 6 maggio, per uno sciopero generale di ogni settore lavorativo, banche, mezzi e scuole comprese, con modalità diverse per fascia di impiego, della durata di quattro ore. Come ha precisato il segretario del sindacato Susanna Camusso, benché promosso dalla sua sigla, lo sciopero di oggi vuole rivolgersi a tutti i lavoratori. Lo sciopero, ha detto ancora, “parla di lavoro, di fisco, di cambiamento e di una politica economica del Governo che sta solo peggiorando le condizioni dei lavoratori”. Il segretario Cgil sarà a Napoli, ma sono circa cento le città italiane dove si scenderà in piazza. Ovviamente i disagi maggiori saranno nel settore dei trasporti, con un fermo del lavoro che interessa ogni categoria, dagli aerei alle navi, dai treni ai mezzi pubblici locali. Essendo che i lavoratori di sindacati comunque importanti come la Cisl e la Uil non aderiscono, è possibile che i disagi alla fine risultino contenuti, anche se è risaputo che la Cgil detiene la maggioranza degli iscritti. La Cgil, con lo sciopero di oggi, chiede innanzitutto una riforma fiscale che possa ridurre le tasse sul lavoro dipendente e sui redditi da pensione. Allo stesso tempo, un aumento delle tasse per chi ha a disposizione grandi ricchezze. Il sindacato chiede poi un rilancio della occupazione: per Cgil, è questa l’unica via percorribile per una ripresa della crescita, mentre allo stesso tempo si chiedono soluzioni per le tante “crisi industriali accumulate al ministero dello Sviluppo economico. Il segretario Camusso ha detto di aspettarsi una grande risposta positiva da parte dei lavoratori. E’ il primo sciopero nazionale da lei organizzato, il quarto invece del governo Berlusconi. Ha aggiunto: “Ci vuole un’altra politica economica che parta dal fisco e dal lavoro. E’ una scelta di responsabilità perché bisogna cambiare la situazione e contrastare l’idea che bisogna rassegnarsi al peggioramento”.
Sono garantiti i servizi essenziali. Nel trasporto pubblico gli orari di astensione dal lavoro cambiano di città in città. Nel settore marittimo, ogni nave in partenza, a seconda del suo orario, ritarderà la partenza stessa di quattro ore. Non esiste dunque una fascia unica di astensione dal lavoro.
Torino e Genova, uniche città italiane a fare ciò, si fermano per otto ore. In tutte le altre città, blocco id quattro ore. . A Roma bus e metro fermi dalle 8,30 alle 12.30; a Milano dalle 18 alle 22; a Napoli dalle 9,30 alle 13,30; a Torino dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18; a Firenze dalle 17.30 alle 21.30; a Venezia dalle 10 alle 13; a Genova dalle 9,30 alle 17; a Bologna dalle 19.30 a fine turno; a Bari dalle 20 a fine turno; a Cagliari dalle 10 alle 14 e a Palermo dalle 9,30 alle 13,30.
Astensione dal lavoro dalle ore 14 alle 18 di piloti, assistenti di volo e personale di terra.
Astensione dalle ore 14 e alle ore 18. Garantite nel trasporto locale le fasce di garanzia. n particolare, ci sarà attenzione al trasporto locale che interessa i pendolari, con la garanzia dei servizi essenziali nella fasce orarie di maggiori uso, e cioè dalle ore 6 alle ore 9, e dalle ore 18 alle ore 21. Informazioni saranno disponibili poi presso le stazioni ferroviarie, al call center di Trenitalia 89.20.21, sul sito www.ferroviedellostato.it, sui media web del Gruppo FS, FS News e FS News Radio, diffusa in oltre 350 stazioni e nei FrecciaClub.
– Lavoratori in astensione dal lavoro al termine di ogni singolo turno per quattro ore. Il personale dell’Anas sarà fermo per l’intera giornata.
– Sciopero per l’intera giornata. Si tratta di circa tre milioni di lavoratori tra ospedali, scuole, ministeri ed enti locali. Negli ospedali garantite le prestazioni essenziali, nelle scuole possibile mancanza del personale e agli uffici pubblici scarso servizio lunghe file possibili.
– Sciopero per l’intera giornata per gli aderenti alla Fisac-Cgil.
– Astensione di otto ore, possibili disagi con lunghe file agli sportelli per mancanza di personale.
– I lavoratori della televisione, tecnici e giornalisti, aderenti alla Cgil scioperano per tutto il giorno. Anche i lavoratori di cinema e teatri aderiscono con possibilità di chiusura dei locali.