Caso Sarah Scazzi, caso infinito. Valentina Misseri stasera alla trasmissione Quarto Grado parla della vicenda che ha per protagonista la cugina assassinata, e lo fa nel corso di quella che è una intervista fiume. Per Valentina, il padre Michele Misseri potrebbe davvero essere colpevole come lui stesso sostiene, ma non è un serial killer, cioè un omicida con tendenza a ripetersi. E’ rimasto imprigionato in un episodio che gli è sfuggito di mano, un momento di pazzia, qualcosa che, aggiunge la ragazza, sarebbe potuto capitare a chiunque. Valentina non condanna il padre, nonostante quello che avrebbe potuto commettere, e non se la sente di abbandonarlo, per quello si è trasferita ad Avetrana per stargli vicino. A proposito della sorella Sabrina e della madre Cosima invece dice che sono entrambe innocenti. “Mio padre non è un serial killer, è successo a lui, ma poteva succedere anche a me, non riesco ad odiarlo e non posso abbandonarlo”. E ancora, è convinta dell’innocenza di sua madre e sua sorella: “La mia famiglia resterà ad Avetrana – dice ancora Valentina – Sabrina me lo ha detto, non ha niente da nascondere e può camminare a testa alta. Stessa cosa mia madre”. Sul fronte delle indagini, non risultano invece particolari novità. L’unica degna di nota è la richiesta della procura di Taranto di indagare sul cellulare di Sarah. La Procura ha infatti chiesto al gestore della carta sim tutti i dati della scheda.



Si vuole cercare di capire perché la ragazza non abbia risposto agli sms inviati a lei il 26 agosto, giorno della sua morte. L’attenzione va ai due sms dell’amica Francesca e di sabrina, inviati alle 14 e 18. Sarah Scazzi non rispose mai a nessuno dei due ma fece uno squillo come segnalo convenuto per dire che era pronta ad andare al mare.

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