Berlusconi è preoccupato. «Ma dove trovo i soldi se i giudici mi condanneranno?». Così si sarebbe sfogato ai termini del funerale del senatore del Pdl Romano Comincioli, celebrati alla Basilica di Sant’Ambrogio di Milano. «Se i giudici mi condanneranno – avrebbe detto sul sagrato ai presenti, secondo alcuni testimoni -, dovrò pagare un sacco di soldi a De Benedetti». Il riferimento, ovviamente, è all’imminente sentenza sul lodo Mondadori. «Il rischio – ha aggiunto – è di dover pagare 2.500 miliardi di vecchie lire». Poi, ha parlato anche dell’esito del referendum, dettato, secondo lui, dall’onda emotiva provocata dal disastro nucleare di Fukushima: «Gli elettori hanno ragionato così perché indotti dalla paura». Comincioli era stato compagno di scuola di Berlusconi. Oltre che negli studi, ha affiancato il premier prima come imprenditore, in Fininvest e in Publitalia, poi in Forza Italia (è tra i fondatori del partito) per poi seguirlo nel Popolo della Libertà.
Alla sua cerimonia religiosa hanno assistito, tra gli altri, il presidente del Senato Renato Schifani e la vicepresidente Rosy Mauro. Molti gli esponenti di spicco del partito presenti, come Paolo Bonaiuti, Gaetano Quagliariello, Maurizio Gasparri, i coordinatori del partito lombardo Mario Mantovani e Luigi Casero.
C’erano anche il fondatore del San Raffaele, don Luigi Verzè, il presidente di Mediaset, Fedeleigliere regionale Nicole Minetti Confalonieri, il manager dei vip Lele Mora e la cons