Torna alla ribalta il caso di Emanuela Orlandi, la ragazza sparita da quasi trent’anni e di cui non si è mai saputo più nulla. Spunta adesso una notizia tutta da verificare che potrebbe aprire scenari inediti. Da sempre il caso di Emanuela Orlandi è stato collegato al fallito attentato al Papa: voci di ricatti legati alla liberazione di Ali Agca, servizi bulgari e quant’altro. Adesso succede che durante la trasmissione del programma “Metropolis” su una emittente tv locale romana, RomaUno, arrivi una misteriosa telefonata. A parlare è un sedicente ex agente del Sismik, il servizio segreto italiano. Dice che Emanuela Orlandi è viva e si trova ricoverata in un manicomio nel centro di Roma. La trasmissione si occupava proprio dell’anniversario del rapimento della Orlandi, avvenuto il 22 giugno 1981 in pieno centro a Roma. Era in corso la presentazione del libro scritto da Pietro, fratello di Emanuela, e a lei dedicato. L’uomo, che si è fatto chiamare Lupo Solitario, ha raccontato del rapimento. Emanuela fatta salire su una Bmw nera, che effettivamente fu ritrovata in un parcheggio. Trasferita su una Mini e sedata, con lei ci sarebbero stati un agente inglese e una donna: «Emanuela è passata per la Germania, la Francia e l’Inghilterra – ha detto Lupo solitario – a Bolzano invece non è mai passata». Perché questa telefonata solo adesso?
Perché sono stato stuzzicato alle tante falsità che ho sentito sul caso, ha spiegato. Il movente del sequestro? Ecco la risposta: «Devi scovare in fondo a cosa faceva tuo papà, mi dispiace Pietro, scoprirai cose che non ti piaceranno», e poi spiega che «Ercole Orlandi era venuto a conoscenza di giri consistenti di denaro da pulire: giri legati all’Istituto Antonveneta». Il rapimento di Emanuela sarebbe legato dunque a Roberto Calvi.