Dopo gli ultimi aggiornamenti che arrivano da ieri sull’omicidio di Melania Rea, i riflettori sono puntati sul marito Salvatore Parolisi, sul quale pende una richiesta di arresto da parte della Procura di Ascoli Piceno. I giornalisti hanno preso d’assedio l’abitazione della sua famiglia a Frattamaggiore, in provincia di Napoli, dove l’uomo ha fatto rientro prima di pranzo.
Protetto da uno dei famigliari, è riuscito a non farsi intercettare dai cronisti. “Vi preghiamo di rispettare la nostra privacy”, è la richiesta che arriva da uno dei Parolisi. Ma tutti vogliono sapere cosa pensi l’uomo della richiesta di arresto nei suoi confronti e, soprattutto, delle rivelazioni dei suoi legali, secondo i quali sotto l’unghia dell’anulare sinistro di Melania Rea sarebbe stato ritrovato del DNA appartenente a una donna, che potrebbe essere l’assassina. Una circostanza che potrebbe escludere ogni coinvolgimento dell’uomo nella morte della moglie o, viceversa, far ritenere che non abbia agito da solo.
Pare, infatti, che Melania sia stata colpita mortalmente con un coltello e che poi sul corpo esanime sia stati inferti altri colpi con un oggetto contundente non meglio definito. Il criminolo Carmelo Lavorino, interpellato dall’agenzia Adnkronos, ritiene che gli ultimi elementi facciano pensare che l’omicidio sia legato alla vita professionale del marito, che addestrava donne dell’esercito.
Un dettaglio da non dimenticare, infine, è che il dito sul quale sono state trovate impronte genetiche è lo stesso su cui la donna portava l’anello di fidanzamento, ritrovato ad alcuni metri di distanza dal corpo.