L’ennesima giornata di disagi per lavoratori, studenti, pendolari e turisti che, in certi casi, rischiano di diventare due. E’ previsto, infatti, uno sciopero nazionale dei mezzi pubblici di trasporto di 24 ore che si articolerà dal 21 al 22 luglio con modalità differenti di città in città. Lo sciopero è stato indetto dalle sigle sindacali Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugltrasporti, Orsa Trasporti, Faisa e Fast e, otre che autobus, tram e metropolitane riguarderà il trasporto ferroviario. I lavoratori dei bus che effettuano servizi extraurbani, in particolare, incroceranno le braccia il 21, mentre quelli effettuano i servizi urbani, otre agli addetti a bus, metro e tram lo faranno il 22. Il trasporto ferroviario, infine, subirà uno stop dalle 21 del 21 luglio alle stessa ora del giorno successivo. L’agitazione è stata indetta a «sostegno della vertenza per la sottoscrizione del nuovo contratto della Mobilità». Si è resa necessaria, inoltre, in ragione della persistenza di una grava situazione di «tensione» tra i lavoratori derivante del mancato pagamento «degli aumenti contrattuali relativi agli anni 2009-2010 e alla mancata soluzione contrattuale, la cui responsabilità è da ascrivere alle posizioni di chiusura datoriale», come si legge in una nota.
Le organizzazione dei lavoratori hanno sottolineato, all’unisono, che le problematiche relativa al contratto di mobilità sono rimaste irrisolte, mentre è caduta nel vuoto la richiesta di un incontro con il presidente del Consiglio. Tutto ciò, hanno rilevato, nonostante l’esecutivo, anche nel corso di alcuni confronti, si fosse assunto determinati impegni.