Sarebbe morto il neonato di Folignano sparito in circostanze misteriose da 20 giorni. Una vicenda che vede come sospettati i genitori, fermati all’alba dai carabinieri.
CADAVERE OCCULTATO – Il piccolo centro in provincia di Ascoli Piceno, già finito sotto ai riflettori perché vi si trova la casa di Salvatore Parolisi e Melania Rea, è ora protagonista di una nuova vicenda inquietante. Denny Pruscino, papà del piccolo Jason, è stato portato nel penitenziario di Marino del Tronto ad Ascoli, la madre, Katia Reginella, in quello di Castrogno a Teramo. Il comando provinciale ha annunciato che presto la coppia sarà interrogata nuovamente. Poche ore prima dell’arresto, Katia Reginella Il piccolo centro in provincia di Ascoli Piceno, già finito sotto ai riflettori perché vi si trova la casa di Salvatore Parolisi e Melania Rea, è ora protagonista di una nuova vicenda inquietante. Denny Pruscino, papà del piccolo Jason, è stato portato nel penitenziario di Marino del Tronto ad Ascoli, la madre, Katia Reginella, in quello di Castrogno a Teramo. Il comando provinciale ha annunciato che presto la coppia sarà interrogata nuovamente. Poche ore prima dell’arresto, Katia Reginella aveva dichiarato ai carabinieri che Jason sarebbe morto a causa di un incidente domestico e che il suo corpo sarebbe stato abbandonato nei dintorni di Casteltrosino. Un racconto che però aveva lasciato perplessi i militari, che per tutta la notte hanno condotto minuziose ricerche per scoprire dove il corpicino fosse stato nascosto. Ma al momento senza riuscire a scoprire nessun indizio significativo. Pruscino, 30 anni, operaio, e Reginella, 24 anni, casalinga, sono accusati di occultamento di cadavere, abbandono di minore in concorso e maltrattamenti. Il bimbo era nato il 9 maggio scorso e da circa 20 giorni non si sapeva più nulla di lui. I servizi sociali di Folignano, Comune dove vive la coppia, avevano segnalato alla Procura di Ascoli quella che appariva come una sparizione misteriosa.di lui. I servizi sociali di Folignano, Comune dove vive la coppia, avevano segnalato alla Procura di Ascoli quella che appariva come una sparizione misteriosa.
LA MADRE: «MI E’ CADUTO» – A insospettire era stato il fatto che la famiglia aveva già avuto delle difficoltà, in quanto due figli erano stati tolti alla coppia e dati in affidamento ad altri genitori. Secondo quando raccontato agli inquirenti dalla madre, Katia Reginella, il piccolo sarebbe deceduto per cause naturali, in seguito a un incidente avvenuto in casa. «L’avevo in braccio e mi è scivolato», ha dichiarato la donna. Il neonato sarebbe quindi caduto e avrebbe riportato due vistosi bernoccoli. A quel punto la madre ha tentato di rianimarlo, ma il tentativo è fallito e, quando la donna si è accorta che quello che aveva in braccio era soltanto il suo cadavere, avrebbe deciso di disfarsene. Reginella ha anche mostrato ai militari il punto nel quale il piccolo Jason sarebbe stato abbandonato, sul ciglio di una strada a poca distanza da Castel Trosino. La giovane mamma ha anche dichiarato di non essere stata aiutata da nessuno, nemmeno dal marito cui, almeno secondo la versione fornita ai carabinieri, avrebbe raccontato che il piccolo Jason sarebbe stato portato all’estero. Una deposizione che non ha convinto gli inquirenti, anche perché il corpo del bambino continua a essere introvabile. Proprio per questo, i carabinieri hanno deciso di prendere tutte le misure per scoprire se quanto dichiarato da Pruscino e Reginella corrisponda a verità, e soprattutto se Jason sia morto davvero e in quali circostanze.
VERSIONI CONTRASTANTI – Dopo averli interrogati per tutta la notte nella caserma del comando provinciale dei carabinieri, il sostituto procuratore di Ascoli, Carmine Pirozzoli, ha deciso di disporre il fermo della coppia. Nella deposizione di Katia Reginella ci sarebbero infatti numerose discrepanze. Tra l’altro, in un primo momento avrebbe spiegato di avere seppellito il corpicino senza l’aiuto di nessuno, per poi correggersi e dire di essersi limitata a lasciarlo sul bordo di una strada. Ma anche sul punto esatto in cui sarebbe avvenuto l’abbandono si sarebbe contraddetta più volte. Finendo per raccontare una versione dei fatti completamente diversa rispetto a quella dell’avvocato della coppia, Francesco Ciabattoni, secondo cui i genitori erano disposti a rivelare dov’era il piccolo Jason, che era vivo e stava bene, purché le autorità garantissero loro che non fosse stato sottratto come gli altri due figli. Subito sono scattati i controlli, anche nelle abitazioni dei parenti della famiglia che vivono in Abruzzo, ma senza alcun risultato. La coppia è seguita da anni dai servizi sociali e ha altri due figli di cinque e tre anni, affidati ad altre famiglie. Entrambi hanno degli handicap riportati, secondo i genitori, in seguito a incidenti domestici proprio come quello che avrebbe coinvolto il piccolo Jason.
(Pietro Vernizzi)