Qualcuna già ci è arrivata (il femminile è d’obbligo), altri la raggiungeranno fra poco. E’ la Sardegna, una delle terre italiane che più ha conservato il senso del popolo e delle tradizioni. Si va in Sardegna dunque per il mare bellissimo, ma anche per questa gente accogliente, per la strepitosa cucina, per quel profumo misto a rosmarino e mirto che è come un mal d’Africa. Della cucina sarda mi piace tutto, anche la pecora bollita che fanno all’interno, per non parlare del porceddu. Il pane carasao si mangia senza accorgersene, ma è più ghiotto il guttiau arricchito dall’olio extravergine di oliva che qui raggiunge dei vertici. Infine il formaggio, o meglio il pecorino, che a Gavoi (Nu) viene aromatizzato leggermente con i legni di mirto messi a bruciare. Tutti questi ingredienti non mancano, neppure nella realizzazione di una semplice pasta che qui porta il nome di malloreddus, a forma di gnocchetto.
Ecco allora la ricetta filmata dei malloreddus alla Campidanese raccolta da Sergio Coghe che a Torino apre le porte del radioso ristorante Sardegna.
MALLOREDDUS ALLA CAMPIDANESE
Ingredienti per 4 persone
• 400 gr gnocchetti sardi (malloreddus)
• 100 gr di salsiccia morbida
• 400 gr passata di pomodoro
• insalatina ghiaccio
• zucchina tagliata a julienne
• crema di pecorino
Mettete in cottura i gnocchetti e nel frattempo fate soffriggere in una padella senza olio la salsiccia, aggiungendo un goccio di acquavite per sciogliere il grasso. A questo punto aggiungete il sugo di pomodoro e lasciate scaldare per qualche minuto. Aggiungete l’insalatina tagliata fine, le zucchine a julienne e fate rosolare il tutto. Nel frattempo fate scaldare in una padella antiaderente già calda delle scaglie di pecorino tagliato finissimo andando a creare i riccioli che serviranno come decorazione. Dopo una decina di minuti di cottura dei malloreddus, sarà possibile scolarli e farli saltare insieme al sugo preparato in precedenza. Aggiungete due cucchiai di crema di pecorino (o pecorino grattugiato) e impiattate, mettendo i riccioli di pecorino preparati in precedenza come decorazione.
Ricetta di Sergio Coghe • ristorante Sardegna – Torino