La Regione Lombardia ha dato seguito ad una proposta dell’Assessore alla Famiglia Giulio Boscagli. E ha deciso di finanziare nuovamente il fondo Nasko. Con 5 milioni di euro. L’iniziativa, partita nell’ottobre del 2010, è destinata alle donne che decidono di rinunciare ad abortire. E, da allora, ha già permesso di salvare 1.113 vite. Le mamme che decidono in rinunciare all’interruzione di gravidanza vengono aiutate e seguite grazie ad un programma personalizzato elaborato assieme ai consultori familiari e ai Centri Aiuto dalla Vita. Possono avvalersi, inoltre, di un sussidio mensile di 250 euro per 18 mesi, per un totale di 4.500 euro. Possono anche ricevere vestitini usati, ma in perfette condizioni o passeggini. L’aiuto viene erogato sia prima che dopo il parto. Boscagli ha precisato come l’impegno a reperire risorse per il fondo sia stata considerata una priorità assoluta. «Non si tratta del resto di un semplice sussidio economico ma, per ogni singola donna, di un piano personalizzato di accompagnamento, di consiglio e di sostegno. La difficoltà di accogliere un figlio è causata certo da problemi economici, ma spesso anche dal trovarsi soli di fronte a una situazione così drammaticamente importante», ha aggiunto.
L’iniziativa, assicura il presidente Formigoni, data la sua importanza, non sarà messa in discussione dai tagli di previsti dalla manovra finanziaria: «Più di 1000 vite salvate in pochi mesi, più di 1000 donne che hanno potuto dare seguito al loro desiderio di avere un figlio, sono un risultato che ci impone di continuare, nonostante le ristrettezze economiche causate dai tagli a livello nazionale», ha, infatti, dichiarato.