Santo del giorno 24 luglio 2011: san Charbel Giuseppe Makhluf – Il santo celebrato oggi dalla Chiesa romana, San Charbel (Giuseppe) Makhluf, era un sacerdote dell’Ordine Libanese Maronita. Scelse una vita austera e ascetica, cercando il silenzio e la preghiera; per questo si ritirò dal cenobio di Annaya in Libano in un eremo, dove mise la propria esistenza al servizio del Signore.
San Giuseppe Makhluf nacque nel villaggio di Biqa ’Kafra nell’anno 1828. Rimase orfano del padre a soli tre anni e fu cresciuto dallo zio paterno. Quando aveva appena 14 anni spesso si ritirava in una grotta, fuori del paese, a pregare per ore (oggi è chiamata “la grotta del santo”). Superate le opposizioni dello zio, a 23 anni entrò nel monastero di ‘Annaya dell’Ordine Maronita Libanese. Cambiò il nome di battesimo Giuseppe in quello di Sarbel che è il nome di un martire antiocheno dell’epoca di Traiano.
Dopo alcuni trasferimenti e gli studi, nel 1859 fu ordinato sacerdote e rimandato nel monastero da ‘Annaya dove stette per quindici anni. Qui chiese e ottenne di ritirarsi nell’eremo di ‘Annaya, dove si sottopose alle più dure mortificazioni.
Il 26 dicembre 1898 mentre celebrava la Messa in rito Siro-maronita e accompagnava la sollevazione dell’ostia consacrata e del calice con il vino con la bellissima preghiera eucaristica, venne colto da un colpo apoplettico. Dopo otto giorni di terribile agonia morì il 24 dicembre lasciò questo mondo.
Da allora iniziarono a verificarsi dei prodigi intorno alla sua tomba e dei miracoli di guarigione tra i malati e infermi che accorrevano alle sue spoglie venerate. Il corpo del santo, infatti, venne trovato intatto e morbido nella tomba. Dalle sue spoglie iniziò a fuoriuscire del sudore rossastro.
Fu beatificato da papa Paolo VI il 5 dicembre 1965, davanti a tutti i Padri Conciliari durante il Concilio Ecumenico Vaticano II.