Santo del giorno 28 luglio 2011: santi Nazario e Celso – San Nazaro era cittadino romano, discepolo di S. Pietro e fu battezzato da San Lino. Suo padre, ebreo, non accettò di buon grado la sua conversione al cristianesimo. San Nazaro, quindi, avversato sia dal padre che da Nerone incontro persecutore dei Cristiani, decise di andarsene via da Roma e andò a Piacenza a predicare il messaggio cristiano. Da lì passò a Milano, dove trovò imprigionati i santi fratelli Gervasio e Protasio, e portò loro conforto. Appena venne a sapere di questo, il Prefetto Romano condannò Nazaro alla frusta e all’esilio. Allora il santo andò in Francia e lì continuò la sua missione. Qui una ricca matrona gli affidò il figlio di nove anni, perché lo educasse cristianamente. San Nazaro lo battezzò con il nome di Celso. Il ragazzo lo seguiva con fedeltà, percui san Nazaro decise di affiancarlo a sé come compagno nel proprio apostolato.
I due santi andarono a predicare in diverse città, dove furono perseguitati, torturati, tentati ad abiurare con ogni mezzo, e per miracolo si salvarono. I santi Nazaro e Celso furono quindi condotti davanti a Nerone: Celso fu separato dal suo maestro e si cercò di farlo rinunciare alla fede cristiano, ma lui fu irremovibile e al prefetto rivolse queste parole: “Dio a cui servo ti giudicherà”. San Nazaro, invece, fu condotto nel tempio di Giove perché sacrificasse al dio pagano: appena entrato nel tempio, improvvisamente le statue degli idoli caddero tutte a terra e andarono in frantumi. San Nazaro risplendeva di una luce celeste. Nerone allora ordinò che fossero gettati in mare. I marinai li portarono a largo, ma la barca fu investita da un’improvvisa tempesta, mentre i due santi camminavano sulle acque. Allora gli esecutori della condanna pensarono di farli ritornare sulla barca e infatti la tempesta si placò subito.



I marinai persuasi da questi prodigi chiesero loro di ricevere un’istruzione cristiana e il Battesimo. A questo punto, non volendo più tornare da Nerone, fecero vela verso Genova, città libera e alleata dell’Impero. Si fermarono ad Albao che fu così la prima città in cui si potè predicare liberamente il cristianesimo, battezzare, celebrare la Messa in una situazione pacifica. I due santi proseguirono la loro missione evangelica a Genova, poi a Milano, dove san Nazaro si prese cura dei santi Gervaso e Protasio. Quella regione era allora retta crudelissimo Antolino, il quale, venuto a sapere dell’opera dei santi li fece imprigionare. Li torturò in tutti i modi, ma inutilmente, finchè decretò che fossero decapitati. La condanna fu eseguita fuori da porta Romana nell’anno 76.

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