Enrico Manca, già presidente della Rai dal 1986 al 1992, è morto oggi dopo lunga malattia. Aveva 79 anni: era nato il 27 novembre 1931 a Roma, città dove ha sempre vissuto. Negli ultimi anni della sua vita aveva coperto l’incarico di presidente dell’Isimm e della Fondazione Bordoni. Era entrato in Rai da giovane come giornalista radiofonico per poi dedicarsi alla carriera politica all’interno del Partito socialista. Fu infatti deputato eletto per la prima volta nel 1972 per rimanere nel ruolo fino al 1994. Durante il secondo governo Cossiga e in quello Forlani fu ministro del commercio con l’estero. Dal 1986 al 1992 fu presidente Rai, gestione che condusse non senza polemiche, specie per i rapporti burrascosi con il direttore Rai Biagio Agnes. Rimase coinvolto nello scandalo della loggia massonica P2, poi una sentenza del tribunale di Verona lo scagionò, avendo dimostrato che il suo nome nell’elenco di Licio Gelli non era la prova che avesse realmente aderito alla loggia. Con lo scoppio di Tangentopoli e la conseguente semi sparizione del Partito socialista, Manca passò alla Margherita per poi fondare nel 1994 il Partito socialista riformista insieme a Fabrizio Cicchitto. Quindi in seguito divenne dirigente dell’associazione Pol-Is per il “rinnovamento della politica e della democrazia” e la fondazione Socialisti Democratici per il Partito Democratico con Giusi La Ganga. Viene ricordato in politica come autore del dialogo tra DC e PCI.



Dice di lui Cicchitto: “In quegli anni egli era un uomo del dialogo politico sia con la DC che con il PCI. Sul merito di quel dialogo abbiamo avuto più volte materia di discussione e anche di dissenso. Anche in questi ultimi anni ha continuato a svolgere un ruolo politico-culturale con la Fondazione Bordoni, con la rivista Polis e come Presidente dell’Isimm. La sua intelligenza sottile e la sua capacità di analisi mancherà a chi lo conosceva e gli voleva bene”.



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