Nuovo colpo di scena nell’inchiesta riguardante l’omicidio della giovane Sarah Scazzi, il cui corpo venne ritrovato nella notte tra il 6 e il 7 ottobre del 2010 in una cisterna nella campagna del paese. Un uomo di ottant’anni sarebbe il nuovo indagato, accusato di false dichiarazioni, dopo aver negato di avere avuto contatti telefonici con il super testimone, suo conoscente, di cui invece esiste prova nei tabulati ottenuti per le indagini. Salgono così a sedici i nomi che compaiono nel registro degli indagati, dopo che a conclusione delle indagini i carabinieri di Taranto avevano notificato gli avvisi alle persone interessate, cioè Michele Antonio Misseri, 57 anni, zio di Sarah, la moglie Cosima Serrano, di 56 anni e la figlia Sabrina Misseri, di 23 anni, entrambe detenute; Carmine Misseri, di 55 anni, fratello di Michele; Cosimo Cosma, di 34 anni, nipote di Michele Misseri; gli avvocati Gianluca Mongelli, di 38 anni, VitoJ Russo, di 38 anni, Emilia Velletri, di 41 anni, moglie di Russo (questi ultimi due ex difensori di Sabrina Misseri) e Francesco De Cristofaro, di 45 anni, attuale difensore di Michele Misseri; Giovanni Buccolieri, di 40 anni, il fioraio che ha prima detto di aver visto Cosima costringere Sarah a salire in auto, ritrattando poi tutto; i cognati di Buccolieri, Anna Scredo, di 39 anni e il marito Antonio Colazzo, anche lui 39enne; la suocera di Buccolieri, Cosima Prudenzano, di 50 anni;



Giuseppe Nigro e Michele Galasso, entrambi di 37 anni, il primo parente e il secondo amico del fioraio. I reati contestati dalla Procura della Repubblica di Taranto vanno dal concorso in omicidio, alla soppressione di cadavere, sequestro di persona, false dichiarazioni al Pm, alla soppressione di documenti, all’infedele patrocinio e all’intralcio alla giustizia.

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