La pista palestinese relativa alla strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980 era sempre stata considerata fantomatica e poco concreta. Adesso la magistratura apre una inchiesta ufficiale mettendo nella lista degli indagati due terroristi tedeschi di estrema sinistra legati al Fronte di liberazione della Palestina. Secondo alcune ipotesi fatte in passato, l’evasione che devastò la stazione di Bologna fu causata da una valigia contenente esplosivo che doveva essere consegnato ai palestinesi. Un’altra ipotesi parla di una vendetta da parte dei palestinesi nei confronti dell’Italia, responsabile di aver arrestato un loro dirigente. Adesso, con la messa sotto inchiesta di Thomas Kram, 63 anni, e Margot Frohlich, 68, membri del gruppo Revolutionäre Zellen (Rz) questa pista sembra acquisire veridicità. I due infatti sarebbero stati presenti a Bologna quel 2 agosto 1980. Il loro gruppo terroristico era il supporto in Europa centrale di Ilich Ramírez Sánchez, noto come Carlos, famigerato terrorista capo del braccio armato del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina. I due terroristi tedeschi sono già in prigione da tempo, in Germania, e sono stati sentiti dal pm Giovagnoli. Non hanno voluto rispondere alle sue domande. Per la strage del 2 agosto che fece 85 morti e oltre 200 feriti sono stati condannati all’ergastolo alcuni terroristi di destra, Valerio Giusva Fioravanti, Francesca Mambro e Luigi Ciavardini. La tesi dell’attentato palestinese era sempre stata sostenuta dall’ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga e contestata dal presidente dell’Associazione famigliari vittime Paolo Bolognesi il quale anche davanti alla nuova svolta si è dichiarato convinto che gli unici colpevoli siano i terroristi di destra già condannati. Anche se a tutt’oggi mancano ancora i mandanti della strage. Ha detto infatti Bolognesi: “Noi non abbiamo dubbi entro fine anno faremo un nuovo esposto più dettagliato, per chiedere di andare avanti, e proseguire le indagini da dove sono arrivati i magistrati di Cassazione che hanno condannato Mambro, Fioravanti e Ciavardini. Ci sono gli esecutori, ci sono i depistatori: per noi quella è la strada giusta per arrivare ai mandanti”.



La notizia della nuova pista di indagini è stata riportata in prima istanza dal Resto del Carlino che ne ha svelato per primo i contenuti. Adesso bisognerà vedere che sviluppi ci saranno nelle indagini e se sarà possibile recuperare informazioni decisive.

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