Come annunciato precedentemente, Salvatore Parolisi ha presentato richiesta di scarcerazione. L’uomo, detenuto dallo scorso luglio con l’accusa di essere l’assassino di Carmela Rea, sua moglie, si è dichiarato innocente. La sua argomentazione è stata esposta in tre punti: l’ora del decesso, le celle telefoniche e le tracce di dna sul cadavere di Melania. La deposizione del caporale è durata circa mezz’ora nella quale ha ribadito in pratica quanto detto sin dagli inizi delle indagini, lo scorso 20 aprile quando fu ritrovato il corpo della moglie. E cioè di essersi recato il 18 aprile con Melania e la figlia a Colle San Marco, che la donna si è recata al bagno dopo di che è sparita. Domani il giudice per il riesame dirà se Parolisi potrà essere scarcerato come richiesto o no. Intanto i periti di parte hanno portato le loro perizie, le quali sostengono le parole del Parolisi. In particolare, l perizie presentate dicono come sul corpo di Melania non ci sia traccia del dna del marito, ma appartenga ad altra persona, sconosciuta. Già questo proverebbe che l’assassino non sia lui. Lo ha detto il genetista Giardina, dell’università di Tor Vergata, spiegando che è necessario predisporre ulteriori rilevamenti. Quindi le celle telefoniche: essendo stato provato che sia quelle relative a Colle San Marco, in provincia di Ascoli Piceno, che quelle di Ripe di Civitella, Teramo, si agganciano nella stessa zona, i periti sostengono che si può dire che Parolisi e moglie si fossero trovati in qualunque dei due posti. Colle san Marco, come dice lui, o Ripe di Civitella, come sostiene l’accusa. Dunque non è affatto dimostrabile dove si fosse trovato realmente. E’ proprio la posizione del cellulare di Parolisi uno dei punti fondamentali su cui si è basata la richiesta custodia cautelare in carcere del caporale. Oltre naturalmente ad altre prove, ad esmepio le testimonianze delle persone che si trovavano a Colle San Marco il 18 aprile, fotografie, immagini di telecamere: tutte testimonianze che concordano nel dir eo nel provare che della famiglia Parolisi quel girono sul luogo non c’era traccia.
Parolisi è detenuto dallo scorso 20 luglio. E’ l’unico indagato per la morte di Carmela Melania Rea, ritrovata morta il 20 aprile scorso, uccisa da trentadue coltellate nel bosco delle Casermette di Ripa di Civitella del Tronto. Secondo le autorità, la donna sarebeb stata uccisa il girono stesso della scomaprsa, il 18 aprile.