Un’ondata di caldo avvolgente sta colpendo, in questi giorni, la Penisola. L’aria ribolle, e le vittime inermi del solleone rimaste in città cercano riparo ovunque lo trovino: bar, chiese, fontane, parchi. Le temperatura stanno raggiungendo soglie elevatissime, intorno ai 37-38 gradi, con punte di 40. Come se non bastasse, gli indici di calore, la temperature che il nostro corpo percepisce, sono ben più alte di quanto la colonnina di mercurio riveli, a causa dell’umidità.



Secondo il bollettino del Dipartimento della Protezione civile, su 27 città monitorate, sono bene 16 quelle da bollino rosso:  Firenze batte il record, con 38 gradi di temperatura massima e 39 di percepita, ma è Messina la città in cui si boccheggia di più, con 34 di massima e 43 di percepita; le altre città da sudorazione massima sono Bolzano, con 35 di massima e 36 di percepita, Bologna (37 gradi la massima, 36 la percepita), Brescia (34 e 38 ), Campobasso (32 e 32), Frosinone (36 e 38), Latina (37 e 38), Milano (34 e 37), Napoli (33 e 38), Perugia (36 e 37), Rieti (37 e 37), Roma (36 e 37), Torino (36 e 38), Trieste (31 e 38)  e Verona (35 e 38). 



Ad essere esposti ai rischi insiti nell’ondata di calore, i bambini, gli anziani e i soggetti con problemi cardiaci e circolatori. Colpi di calore, disidratazione, mancamenti sono alcuni dei problemi che maggiormente riguardano chi non segue le dovute precauzioni. Valgono, in generale, i consigli che, ogni anno, gli esperti si accingono  a dare per evitare complicazioni di ogni sorta.

Bere tanta acqua – Anzitutto, è necessario bere tanta acqua. Un suggerimento molto meno scontato di come può sembrare.  Il corpo con il caldo perde liquidi e sali minerali e bisogna reintegrarli. Gli anziani in particolare, tuttavia, spesso non avvertono l’esigenza e lo stimolo del bere. Per  cui è necessario ricordarsi e imporsi di consumare almeno un litro e mezzo di acqua al giorno.



Evitare caffè e alcolici – Meglio evitare, o limitare fortemente il consumo, inoltre, di caffeina, alcoolici e cibi pesanti e verificare che il contenuto di zucchero contenuto nelle bevande non sia eccessivo.

Mangiare frutta e verdura – Via libera, invece, a frutta e verdura, consumate anche più volte nell’arco della giornata, e ai cibi leggeri. E’ bene, inoltre, non uscire nelle ore più calde, dalle 11 alle 18, e indossare abiti leggeri, di lino o cotone, preferibilmente chiari, in modo da non attirare i raggi solari.

Attenzione ai bambini – Per quanto riguarda i bambini, poi, data la loro scarsa capacità di regolazione termica, è meglio che non giochino in cortili chiusi o asfaltati. Se si trovano in ambienti con l’aria condizionata, copriteli con un vestito leggero.

Perché una simile condizione climatica ci sta colpendo? E, soprattutto, fino a quando ci toccherà sopportarla? IlSussidiario.net lo ha chiesto a Mario Giuliacci. «In estate – spiega l’esperto -, quando il cielo è sereno, significa che sull’Italia c’è alta pressione. Ne esistono di due tipi: l’alta pressione delle Azzorre, che si allunga sino al Mediterraneo, sospingendo anche freschi venti atlantici, tali per cui il cielo è sereno ma il clima è mitigato e difficilmente la temperatura supera i 30-32 gradi. Lungo il corso dell’Estate è quella che più spesso ci raggiunge. Ben diversa l’alta pressione nordafricana, che sta causando il caldo di questi giorni. Anch’essa assicura il cielo sereno  ma, contestualmente, trasporta le calde masse d’aria prelevate dal Sahara. La miscela di cielo sereno e venti africani hanno l’effetto del clima torrido».

 – Quest’anno, è già la terza ondata: «c’è né stata una in giugno, una tra il 7 e il 14 luglio, e quella di adesso. Se vogliamo fare un confronto, possiamo dire che le prime due, per intensità e durata, potremmo collocarle, negli ultimi dieci anni, intorno al 20esimo posto. Quella di adesso, iniziata il 18 agosto, sarà, invece, una delle ondate più intense degli ultimi 10 anni. Non batterà, tuttavia, alcun record, ma si collocherà attorno al settimo-ottavo posto».

Paradossalmente, le uniche zone che, in questo momento, si stanno salvando dell’afa, «sono quelle dell’estremo sud. Capita, in genere, così. L’alta pressione nordafricana, infatti, colpisce prima le regioni del nord, raggiungendo quelle del sud per ultime». Le regioni, invece, attualmente più colpite sono «soprattutto quelle centrali, in primis l’Emilia Romagna. Poi Toscana, Umbria e Lazio. Qui i valori termometrici saranno i più elevati. Tuttavia, l’elevata umidità della Val Padana, farà sì che i valori avvertiti nella regione saranno gli stessi delle zone centrali».

Non ci resta che aspettare la liberazione. «Questo clima dovremo sopportarlo fino alla fine del mese – continua Giuliacci -, per poi vederlo scomparire attorno al 30-31. I valori attuali, superiori ai 35 gradi, invece, insisteranno fino al 26-27. Allora il caldo inizierà ad attenuarsi al nord e al centro-nord, per poi essere debellato definitivamente poco prima dell’inizio di settembre». Al suo posto «subentrerà una fresca perturbazione atlantica. Il contrasto tra l’aria fresca in arrivo e il suolo rovente porterà numerosi temporali, specie al centro-nord. Tra questi, ci sarà anche, con ogni probabilità, qualche nubifragio e qualche grandinata».