La bambina fantasma del Museo Archeologico di Napoli? Una bufala, come volevasi dimostrare. E dire che non ci voleva poi molto per capire che la foto non era stata scattata ad agosto dato che l’uomo che si vede sulla destra nello scatto indossa un piumino invernale. Però estate o inverno che fosse, una immagine sfocata di una bimba vestita apparentemente con abiti ottocenteschi vi fa capolino. tanto è bastato per scatenare la caccia ai fantasmi del Museo, anche dopo le segnalazioni degli operai che vi lavorano secondo i quali accadono fatti misteriosi e inspiegabili, come carriole che si rovesciano da sole o secchi d’acqua che spariscono improvvisamente. Un esperto di bufale, il giornalista Paolo Attivissimo che cura un suo blog, “Il disinformatico” specializzato appunto nel rivelare bufale computerizzate o online, ha poi segnalato come esista una applicazione vera e propria di iPhone che crea immagini di fantasmi. Si chiama non a caso “Ghost capture” e offre immagini di fantasmi per tutti i gusti. Tra i quali, ovviamente, anche la bambina in abiti ottocenteschi che era stata spacciata come una foto scattata all’interno del museo. Si era detto che anche una foto scattata in un cimitero abbandonato di Napoli tempo fa mostrasse la stessa bambina: ovvio, visto che entrambe sono state prelevate dall’applicazione di iPhone. Sul blog di Attivissimo, un esperto di fotografia, Paolo Bertotti, spiega l’arcano: “La foto ha subito dei ribilanciamenti su toni, colori e fattori di contrasto, che hanno colpito principalmente le zone più chiare dell’immagine. È stata clonata due volte la stessa sagoma; uno dei punti in comune tra la sagoma della foto di Napoli e quella del software dell’iPhone ad esempio è la corda che pende utilizzata come cintura. Il particolare della sfera alla fine della corda si nota anche sulla foto schiarita estremamente”. In seguito alle dichiarazioni degli operai che lavorano all’apertura di una nuova ala del Museo Archeologico di Napoli, alla richiesta di far giungere una squadra di “acchiappafantasmi” fattta dal dirigente dei lavori e dal clamore suscitato dai media, erano intervenuti prima la direttrice del museo stesso (che per prima aveva detto che la foto era frutto di un inganno) poi anch eil ministor die beni culturali Galan, che aveva lamentato le dicerie in atto, un danno per la serietà delal città di Napoli, dei suoi musei e di quanti li dirigono.



Ha detto infatti il ministro: “Dispiace che simili irritualità siano avvenute nell’ambito di lavori avviati su progetti che utilizzano finanziamenti europei. Progetti che mi auguro non provochino negativi sbalordimenti a chi dovrebbe essere sbalordito semplicemente dall’assoluta correttezza tecnico-amministrativa e dalla indiscutibile competenza scientifica di ogni soggetto impegnato in simili attività“.

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