Il caso della morte di Melania Rea è sempre più aperto, fra tesi e contro tesi. L’unico accusato, Salvatore Parolisi, marito della donna, è sempre in carcere e a nulla sono serviti i suoi tentativi di chiedere la scarcerazione contestando le prove portate avanti dall’accusa. I sospetti su di lui sono sempre consistenti, e il movente plausibile per un omicidio anche. Ma il caso non riguarda solo lui, purtroppo. Riguarda anche la piccola figlia della coppia, Vittoria, che potrebbe rischiare di perdere entrambi i genitori: la mamma, già perduta con la sua morte, e anche il padre, se fosse riconosciuto colpevole, condannato al carcere. E crescendo, difficilmente una figlia potrebbe perdonare chi le ha ucciso la madre. Al programma Mattino Cinque intanto è stato ospite oggi Michele Rea, fratello di Melania, che proprio della piccola Vittoria ha parlato. Siamo in attesa di sapere la decisione del tribunale, ha detto, sul futuro di Vittoria. La piccola vive con i nonni materni e una volta alla settimana va a stare con i genitori di Salvatore Parolisi, i rapporti con i quali, dice Michele, sono buoni e normali. Ma di Salvatore invece cosa dice? “Da quando è in carcere la mia famiglia ed io non abbiamo più sentito Salvatore, anche se dovessi vederlo non avrei più nulla da dirgli. Ho già detto tutto”. Poche parole dunque, che sottolineano come i rapporti siano del tutto interrotti da quando l’uomo è stato incarcerato. E a proposito dei sospetti su di lui, Michele Rea precisa che non sta a lui dire cosa sia successo quel giorno che la sorella venne massacrata a pugnalate, ma spetta al tribunale. “Sono gli inquirenti che devono darci notizie. Stanno facendo un ottimo lavoro e per questo li ringrazio” ha detto ancora. Intanto i legali del Parolisi hanno chiesto un incidente probatorio. I sospetti che Parolisi abbia ucciso la moglie solo perché voleva liberarsi di lei per stare con la sua amante, sono plausibili ma non sembrano sufficienti. Da tempo si parla di un segreto di cui la donna sarebbe venuta a conoscenza, e si è parlato di un segreto relativo all’ambiente militare.
Storie di relazioni poco pulite all’interno della caserma dove Parolisi faceva l’istruttore, il probabile coinvolgimento di altre persone, insomma buoni motivi per mettere a tacere la donna. E se proprio per questo a ucciderla non fosse stato lui, ma qualcun altro?