Ieri, la Camera, oltre alla manovra finanziaria, ha approvato un ordine del giorno che impegna il governo a far pagare a quegli enti di natura ecclesiastica che svolgono un’attività commerciale l’Ici. L’Odg è stato firmato dal deputato finiano Enzo Raisi e chiedeva, oltre al pagamento dell’imposta comunale sugli immobili, l’attivazione di un’attività diplomatica per convincere lo Ior (Istituto di Opere Religiose) ad aderire pienamente alla norme europee relative ad evasione ed elusione fiscale, frode e riciclaggio. Il provvedimento è passato con 285 sì, 185 no e 137 astenuti e prevede che solo per gli immobili destinati, in maniera non prevalente, ad attività economiche e con un giro di affari inferiori ai 10mila euro, l’esenzione rimanga. «Un Odg non è una legge. In ogni caso, dato che non esistono esenzioni studiate ad hoc per la Chiesa, occorrerà rivedere anche tutte le altre», commenta il deputato del Pdl Gabriele Toccafondi, interpellato da ilSussidiario.net. A stretto giro, giunge anche la replica, al provvedimento, di Avvenire, il quotidiano della Conferenza episcopale italiana. Che si chiede, anzitutto, se i deputati abbiano idea di cosa hanno effettivamente votato, dato che, come anche Toccafondi ha sottolineato, «al solerte proponente Raisi è invece sfuggito che non esiste alcuna norma che preveda esenzioni fiscali esclusivamente per la Chiesa». Raisi, in particolare, ha chiesto che venga fatta pagare l’Ici a quegli immobili «destinati ad attività commerciali, anche se esercitate non in via esclusiva». Il giro di affari di 10mila euro annui, poi, sottolinea il quotidiano della Cei, «sarebbe superato di slancio – altruistico – dalle mense dei poveri…». Resta il fatto che delle medesime esenzioni godono «tutti gli enti non commerciali che come la Chiesa svolgono non profit, attività assistenziali, previdenziali, sanitarie, didattiche, ricettive, culturali, ricreative e sportive». Anche per loro vanno abolite, quindi, le esenzioni? si chiede il giornale. «In ogni caso – dichiara Toccafondi -, l’ordine del giorno che invitava il governo a rivedere l’esenzione Ici, uno dei 320 presentati ieri, implica solamente che il governo accetti l’invito. Ovvero, che si renda disponibile a prendere in considerazione quanto l‘Odg chiede. Ora, l’ipotesi mi sembra del tutto improbabile».
Del resto, a quanto rivela l’onorevole, l’utilità e l’efficacia dell’Odg come strumento parlamentare lascia il tempo che trova: «si figuri che ne è stato approvato uno del Pd che chiedeva di rivedere per intero l’articolo 8 della manovra. Pochi minuti dopo che questa era stata approvata…» Entrando nel merito della richiesta, «le esenzioni della Chiesa rappresentano solo il 4 per cento del totale – continua -. Se vogliamo rivedere tutte le esenzioni, io ci sto. Però, da domani tutte le scuole statali pagano l’Ici, i Musei pagano l’Ici, così come i centri sportivi, gli enti non profit o la Chiesa Valdese».