Salvatore Parolisi starà tirando un sospiro di sollievo. La notizia che sul luogo del delitto di Melania Rea, moglie del Parolisi, era stata trovata una impronta di scarpa insanguinata, la cui misura corrispondeva a una scarpa femminile (il 37 o il 38) aveva già lanciato una ridda di ipotesi a conferma della colpevolezza del caporal maggiore. Una impronta non appartenente al Parolisi, dunque un nuovo elemento presente sul luogo del delitto. L’autrice materiale dell’omicidio, mentre Parolisi assisteva o orchestrava tutto mentre si trovava al parco giochi. Sembrava tutto facile e decisivo a incastrare il soldato, quando oggi è arrivata la doccia fredda per i colpevolisti e la buona novella per l’uomo. L’impronta infatti apparterrebbe al medico legale, una donna, la dottoressa Canestrani, uno dei primi ad arrivare sulla scena del delitto. E soprattutto un’altra cosa: non può essere una impronta appartenente all’assassino, perché non potrebbe essa essere sporca di sangue. Non avrebbe cioè potuto calpestare del sangue mentre compiva l’omicidio. Invece avrebbe senso anche il fatto che l’impronta appare come se chi camminava avesse proceduto in punta di piedi. Non un colpevole che non vuol lasciare tracce, piuttosto il medico legale che cerca di non sporcare la scena del delitto. Tutto da rifare ancora una volta dunque: di Parolisi a tutt’oggi nel luogo dove fu trovato il cadavere di Carmela Melania Rea orrendamente colpito da decine di pugnalate non c’è alcuna traccia. Allo stesso tempo però il fatto che non ci siano impronte relative a un terzo elemento, non è del tutto cosa positiva per Salvatore Parolisi, in quanto cadrebbe anche la sua ipotesi che altri hanno compiuto l’omicidio, tesi sostenuta da sempre dalla sua difesa. Caso intricato, mentre l’uomo rimane detenuto in cella e tutti i parenti di Melania Rea ormai quasi non nutrono più dubbi che il colpevole sia lui. Proprio ieri lo zio della donna aveva rilasciato una intervista a un quotidiano locale in cui si dichiarava certo che Parolisi non era l’assassino, ma sicuramente il mandante e complice. 



“Non è lui l’autore materiale. Sono certo, però, che fosse presente all’omicidio e questo per me è ancora più grave. Salvatore era presente, lui sa chi ha ucciso Melania” aveva detto l’uomo, Gennaro Rea.

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