Nelle solennità che ricorrono fuori dalla domenica la liturgia della Chiesa termina la recita di Compieta con una preghiera consapevole dei pericoli della notte e della necessità di un aiuto: “Visita, o Padre, la nostra casa e tieni lontane le insidie del nemico; vengano i santi angeli a custodirci nella pace, e la tua benedizione rimanga sempre con noi”. Due giorni all’anno sono dedicati alla festa degli angeli: oggi si ricordano Michele, Gabriele e Raffaele, il 2 ottobre gli angeli custodi.



E’ Gregorio Magno a spiegare che gli spiriti celesti vengono chiamati angeli quando sono latori di

Qualche annuncio da parte di Dio; se esso è importante, il Signore dà l’incarico a un arcangelo, come a Nazareth: “A Maria è mandato Gabriele, che è chiamato Fortezza di Dio; egli veniva ad annunziare colui che si degnò di apparire nell’umiltà per debellare le potenze maligne dell’aria. Doveva dunque essere annunziato da Fortezza di Dio colui che veniva quale Signore degli eserciti e forte guerriero”. Quanto a Raffaele, il suo nome significa Medicina di Dio: fu inviato a Tobia per curarne la cecità.



Il nome di Michele ha come significato Chi è come Dio? “Quando deve compiersi qualcosa che richiede grande coraggio e forza, si dice che è mandato Michele, perché si possa comprendere, dall’azione e dal nome, che nessuno può agire come Dio”. Per questo Satana, nella sua ribellione, fu vinto da Michele, che torna a combattere insieme con i suoi angeli contro il drago nel libro dell’Apocalisse. L’Europa è stata posta sotto la tutela di san Michele in epoca medievale, attraverso l’erezione di Mont Saint-Michel, della Sacra di San Michele e di San Michele sul Gargano, poste sulla stessa linea retta in base a calcoli astronomici, affinché le tre chiese costituissero come un’ala di protezione dell’arcangelo sull’intero continente.



Per la memoria degli angeli custodi la Chiesa si affida alla voce di san Bernardo di Chiaravalle, che commenta un versetto del salmo 90: “Egli darà ordine ai suoi angeli di custodirti in tutti i tuoi passi”.

Il santo abate esorta: “Amiamo affettuosamente gli angeli di Dio, come quelli che saranno un giorno i nostri coeredi, mentre nel frattempo sono nostre guide e tutori, costituiti e preposti a noi dal Padre. Non possono essere sconfitti né sedotti e tanto meno sedurre, essi che ci custodiscono in tutte le nostre vie. Sono fedeli, sono prudenti, sono potenti. Perché trepidare? Soltanto seguiamoli, stiamo loro vicini e restiamo nella protezione del Dio del cielo”.