Puntuale come l’alba, anche la settimana della ripresa ha i suoi articoli classici che mettono in risalto i soliti chili di troppo. In verità qualcosa di sostanziale è cambiato anche nell’informazione: meno cenoni ostentati e un po’ meno problematicità sul sovrappeso. Eppure si legge, come è accaduto ieri su Repubblica, che la scelta migliore sarebbe la dieta relax: “Prima di andare dal dietologo meglio rivolgersi a uno psicologo”. Semplice no? Entrambe sono le categorie mediche più gettonate in questi tempi, sia di crisi sia di sovrabbondanza.
Secondo una ricerca pubblicata da Welt am Sonntag, infatti, lo stress spinge a diventare dipendenti dalle abbuffate. Per questo può aiutare iscriversi a un gruppo di autocoscienza e training collettivo per imparare a controllarsi. E a questo punto la faccenda si complica parecchio. Era meglio tornare a leggere La Stampa, che ieri, tramite le parole del professor Giorgio Calabrese, invitava solo a nascondere il panettone avanzato, che se conservato bene si può utilizzare per san Biagio, il 3 di febbraio. Detto questo i consigli che si rincorrono, al di là di quello della stravaganza dello psicologo, sono abbastanza semplici e invitano a sposare uno stile di vita più corretto. Il primo è quello di fare del moto ma senza andare necessariamente in palestra: basta infatti scegliere le scale a casa o in ufficio al posto dell’ascensore (immagino sia sconsigliato a chi lavora in un grattacielo). Saltare i pasti è sbagliato: col tempo abitua il corpo a bruciare poco e si ingrassa. Ma si ingrassa anche se in casa o in ufficio fa troppo caldo, mentre chi fa le ore piccole peggiora il proprio metabolismo. Gettonatissimo è poi il consiglio di mangiare molta verdura e bere acqua. E qui i consigli sono tanti e tutti buoni.
Una delle verdure di stagione è il cavolo, che pare abbia moltissime proprietà. Io il cavolo o meglio la verza bianca-verdolina la taglio a fette sottilissime, poi in un pentolino faccio sciogliere un paio di acciughe nell’olio extravergine di oliva e chiudo col colpo finale, in cottura, di due cucchiai di aceto di vino rosso. Poi metto il tutto ancora caldo sulla verza croccante e copro il piatto con un coperchio o un altro piatto. Ad accompagnare questa verza che al momento del consumo va mescolata, l’ideale è un pezzo di carne lessa, bianca. Qual è il vantaggio complessivo? Il sapore, che dà una sensazione di sazietà.
Nel mese di gennaio del mio libro Adesso ci sono poi altri due alimenti consigliati che avrebbero un potere purificante: le carote e le noci. Ma durante questo inverno non va mai dimenticato il frutto della salute per antonomasia che sono le mele. Una mela al giorno – recita il proverbio – leva il medico di torno (e forse anche lo psicologo insieme col dietologo). Ma che siano mele nostrane, come quelle del Trentino, della Valle d’Aosta, della Valtellina e di tutta la campagna italiana che è ricca di molte varietà.
Certo, tra gli articoli di inizio anno abbiamo dovuto leggere anche il fondo di Antonio Pascale sul Corriere della Sera che inneggiava alle mele del Cile, sostenendo che il chilometro zero è una cosa di destra, conservatrice e autarchica. Non nascondo che mi ha fatto tenerezza, quasi come un articolo post datato, dove non mancava persino un peana agli Inti Illimani. Chissà se qualcuno gli ha anche detto che la guerra in Vietnam è terminata?
Buon anno!