Da questa mattina, il Comune di Avetrana si costituirà ufficialmente parte civile nel processo per l’omicidio della giovane Sarah Scazzi. Nell’atto di parte civile, l’avvocato Pasquale Corleto, che oggi formalizzerà l’iniziativa, spiega che «Avetrana si è guadagnata la triste fama di cittadina quasi omertosa, simbolo di un profondo sud, vittima ancora oggi di troppi luoghi comuni. Sono note le spedizioni dei cosiddetti turisti dell’orrore che si sono avventurati nei luoghi simbolo della vicenda: le vie in cui si trovano le abitazioni della famiglia di Sarah e della famiglia Misseri, lo stesso cimitero che ospita la tomba di Sarah, nonché il pozzo di campagna nel quale è stato rinvenuto il cadavere della ragazzina sono stati meta di veri e propri pellegrinaggi». Il sindaco di Avetrana, Mario De Marco, spiega invece che la scelta del Comune di costituirsi parte civile è stata «praticamente obbligata. Lo dobbiamo alla memoria della piccola Sarah ed alla nostra gente», mentre più duro è il vicesindaco Alessandro Scarciglia: «Gli avetranesi hanno nel cuore Sarah e sono offesi dal comportamento della famiglia Misseri. Perché a prescindere dalle singole responsabilità che saranno accertate nel dibattimento, sono stati loro a innescare la morbosa attenzione dei media su questo caso e la conseguente ripercussione negativa per l’immagine della nostra comunità».  Comincia oggi il processo più atteso dell’anno, che vede Sabrina Misseri e Cosima Serrano imputate principali, accusate di concorso in omicidio volontario, sequestro di persona e soppressione di cadavere. Insieme a loro altre sette persone: Michele Misseri, il fratello Carmine, il nipote Cosimo Cosma, Antonio Colazzo, Cosima Prudenzano, Giuseppe Nigro e Vito Russo, in un processo che vedrà la presenza di decine di testate giornalistiche, italiane e internazionali, maxischermi allestiti nella saletta stampa e nel grande corridoio di fronte all’ingresso dell’aula “Emilio Alessandrini” della Corte di Assise del Tribunale di Taranto, e oltre 250 testimoni da ascoltare tra difesa e accusa, tra cui il fioraio Giovanni Buccolieri, testimone chiave, che prima confermò di aver assistito al rapimento da parte di Cosima Serrano, e che successivamente ritirò tutto dicendo che si sarebbe trattato di un sogno.



Sabrina Misseri, invece, in vista dell’apertura del dibattimento, ha avvertito ieri di non voler telecamere, fotografi e giornalisti in aula. Non vuole fare la parte della tigre in gabbia, ha detto, non vuole passare per la grande assassina che la stampa avrebbe già deciso essere. Sabrina ha paura. Teme di essere condannata all’ergastolo, ma continua a dichiararsi innocente. Combatterò fino alla fine, ha però aggiunto.

Leggi anche

Delitto di Avetrana, serie Disney+ su Sarah Scazzi non andrà in onda (per ora)/ Tribunale ordina sospensioneDelitto di Avetrana, chiesta sospensione della serie Disney+ su Sarah Scazzi/ Comune: "Rischia di diffamarci"