Iniziato ieri il processo a carico di Sabrina Misseri e Cosima Serrano, la madre, uniche indagate e accusate della morte di Sarah Scazzi, uccisa nell’agosto del 2010. Al processo era presente anche Michele Misseri, padre e marito delle due donne, inizialmente unico indagato per l’uccisione della ragazzina, poi scarcerato perché ritenuto solo la persona che si diede da fare per nascondere il cadavere. Atmosfera prevedibilmente tesa ieri in aula, dove sedevano anche la mamma e il papà di Sarah. Sabrina e Cosima hanno chiesto e ottenuto di non essere né riprese né fotografate, quando ieri sono state fatte sedere nella gabbia degli indagati, gabbia da cui a partire dalle nuove udienze saranno tenute fuori per sedersi accanto ai loro legali. Sguardi fugaci tra i protagonisti di una delle vicende più misteriose e angoscianti della cronaca recente italiana, con Concetta mamma di Sarah che ha rilasciato dichiarazioni intense ai cronisti, dicendo di odiare Sabrina per quello che ha fatto, anche se il perdono è nelle mani di Dio. Sabrina Misseri, infatti, è lei a essere sospettata fortemente di aver ucciso la cugina, mentre la madre l’avrebbe aiutata e coperta. Una storia incredibile di gelosia, quella che sarebbe il movente dietro l’omicidio, gelosia infantile per un ragazzo di Avetrana verso cui entrambe le cugine provavano interesse. Sabrina si è sempre professata innocente di qualunque accusa. In questo senso, le ultime indiscrezioni parlano di un possibile colpo di scena che avvallerebbe la tesi dell’accusa. Gli inquirenti infatti sarebbero riusciti a recuperare alcuni sms che Sabrina inviò al ragazzo di cui era innamorata, Ivano, proprio all’epoca del delitto. Sms che la ragazza prontamente cancellò, ma che grazie alle moderne tecniche scientifiche sarebbe stato possibile recuperare. In quegli sms il movente del delitto di cui si sospetta ormai da tempo: pura e semplice gelosia. Secondo gli inquirenti questi messaggi telefonici sarebbero “fondamentali” per lo sviluppo del processo e l’attribuzione delle colpe. Ieri in aula Sabrina è apparsa profondamente cambiata rispetto alla ragazza grintosa e sicura di sé che appariva di continuo in televisione durante le prime indagini sulla morte di Sarah. Dimagrita, emotivamente scossa, piangeva continuamente. Avrebbe anche comunicato di sentirsi male, ma poi è rimasta in aula per tutta la durata del procedimento.



Dal canto suo il padre Michele Misseri continua a proclamarsi l’unico colpevole dell’omicidio, sostenendo la tesi alquanto improbabile dell’assassinio dovuto a un momento di nervosismo per colpa di una brutta giornata. Ormai però dopo i suoi molti cambiamenti di tesi gli inquirenti sembrano non credergli più. L’uomo avrebbe anche minacciato il suicidio se non verrà preso sul serio.

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