L’ondata liberalizzante inaugurata dal governo Monti non la possono digerire. Tra tutte le categorie, sono una di quelle in assoluto più restie alla cessione delle proprie prerogative corporative. Una bozza di decreto legge, che sta circolando in questi giorni, relativa a tutti i settori in cui l’esecutivo retto dal professore della Bocconi intende procedere, li ha messi sul piede di guerra. Anzi, l’ascia, ormai, è stata dissotterrata. E così, i tassisti di tutta Italia, dicono la loro, lanciano avvertimenti, scioperando. Scioperi selvaggi, ad libitum, in certe zone praticamente totali. Secondo l’authority sugli scioperi, un’agitazione illegale, ma loro non ne vogliono sapere, e hanno deciso di procedere egualmente. A Roma, ad esempio, il blocco è pressoché totale. La stazione di Termini è stata mandata in tilt, mentre è impossibile trovare un taxi fa e verso gli aeroporti di Fiumicino e Ciampino. Intanto si ingrossano le fila di tassisti in presidio di fronte a Palazzo Chigi, sede del governo. Anche a Milano si stanno determinando alcuni disagi. Gli operatori del settore stanno dando vita da ieri ad una serie di proteste spontanee. Si riuniscono in assembramenti nei parcheggi, e discutono delle liberalizzazioni. Anche Torino, da ieri, quasi non si vede in giro ombra di taxi. Prima si sono visti, nel corso di un’assemblea spontanea, presso l’aeroporto di Caselle. Poi, si sono decisi per una manifestazione contro le ipotesi al vaglio dell’esecutivo che vada avanti ad oltranza. Al momento, sono garantite solamente le corse d’emergenza, legate a ricoveri ospedalieri o problemi relativi alla salute. La capitale partenopea non è messa meglio. Piazza del Plebiscito è stata invasa da un esercito di 500 vetture. Nella stessa Piazza una delegazione dei tassisti è stata ricevuta dalla Prefettura. Ci è stato chiesto di liberare la piazza ma noi da qui non ci muoviamo fino a quando non avremo risposte», hanno fatto sapere i tassisti, chiedendo alla Prefettura stessa di farsi carico delle loro istanze e di perorarle presso al presidenza del Consiglio.
Frattanto, il parlamentino nazionale dei tassisti,riunitosi ieri a Bologna, ha deciso che lunedì 23 gennaio sarà dato vita ad uno sciopero nazionale di protesta. Lunedì prossimo, invece, una settimana prima dello sciopero, è prevista un’assemblea al Circo massimo.