La Costa Concordia ha cominciato a muoversi, e sembra che in pochi minuti la nave si sia spostata di nove centimetri in verticale e uno e mezzo in orizzontale. Così le operazioni di ricerca sono momentaneamente ferme, e i soccorritori sono stati fatti evacuare immediatamente per garantire la loro sicurezza. Un sommozzatore, arrivato poco dopo a terra, ha fato sapere di aver «sentito un forte rumore», così «siamo scappati dalla nave». Lo spostamento della Costa Concordia è dovuto al peggioramento della situazione meteo che sta provocando un ingrossamento del mare, e adesso il rischio è che l’imbarcazione si sposti verso acque più profonde, il che renderebbe ancora più complicate le operazioni dei soccorritori. Inoltre, il peggioramento meteo fa crescere anche rischio ambientale che per l’Isola del Giglio, secondo il ministro per l’Ambiente Corrado Clini «è altissimo. L’obiettivo è quello di evitare che il carburante esca dalla nave. Stiamo lavorando su questo». Il ministro ha anche spiegato che «bisogna fare in fretta, perché se cambiano le condizioni meteo-climatiche potremmo trovarci in una situazione diversa da quella di oggi con il rischio grave per la tenuta dello scafo. Lo ripeto, stiamo cercando di fare molto in fretta, tenendo conto che probabilmente ci sono ancora vite umane da salvare». Intanto sale anche il conto delle vittime, arrivato a sei dopo il ritrovamento del cadavere di un altro passeggero, e all’appello mancano ancora oltre quindici persone, ancora disperse. Ieri sono stati trovati i cadaveri di altri due passeggeri, un italiano e uno spagnolo, mentre fortunatamente sono stati salvati una coppia di sposi coreani e il commissario di bordo, trovato con una gamba spezzata all’interno della nave. L’italiano ritrovato morto era un pensionato sardo che viaggiava in compagnia del figlio e dei nipotini che, dopo aver messo in salvo la moglie e i figli, era tornato a cercare il padre senza più riuscire a trovarlo. Nel frattempo si fanno sempre più pesanti le accuse nei confronti del comandante della Costa Concordia, Francesco Schettino, in stato di fermo per omicidio colposo plurimo e abbandono della nave.
L’uomo avrebbe portato la sua imbarcazione fuori della rotta prevista e, dopo la collisione con gli scogli, avrebbe anche abbandonato la nave senza incaricarsi di seguire fino alla fine le operazioni di soccorso. Per il procuratore capo di Grosseto, era inevitabile che la nave finisse sugli scogli: essa infatti non avrebbe mai dovuto trovarsi così vicino all’isola.