Naufragio del Costa Concordia. E’ terminata l’udienza con il comandante Francesco Schiettino da parte della Procura di Grosseto. Gli inquirenti, dopo aver sentito la sua versione dei fatti, confermano tutto l’impianto accusatorio nei suoi confronti, impianto accusatorio che può voler dire anche quindici anni di reclusione per omicidio plurimo colposo, naufragio e abbandono della nave. Il gip adesso è atteso con la eventuale conferma dello stato di detenzione. Intanto è salito il computo delle vittime del naufragio: sono infatti stati ritrovati proprio oggi altri cinque cadaveri, nella parte sommersa dalle acque dell’imbarcazione. In tutto dunque undici morti dichiarati e ancora circa una ventina di dispersi, di cui si teme ormai di trovarli in vita. L’interrogatorio di oggi è durato circa tre ore nel corso delle quali Schettino ha dichiarato che era al comando della nave al momento della collisione con gli scogli (secondo alcuni testimoni si trovava al bar con una donna): intanto stanno circolando le drammatiche telefonate tra lo stesso Schettino e la capitaneria di porto di Livorno, telefonate che dimostrerebbero come il comandante del Costa Concordia si fosse dileguato al salvo sull’isola mentre ancora molti passeggeri cercavano di sfuggire dalla nave. Nella registrazione audio si sente il comandante della capitaneria evidentemente irato ordinare urlando a Schettino di tornare immediatamente a bordo a dirigere le operazioni di evacuazione, mentre Schettino risponde poche frasi confuse. Il comandante della capitaneria lo minaccia di fargli passare dei guai se non ritorna immediatamente a bordo, avvertendolo che si sono già verificate dei morti. Schettino promette di tornare a bordo anche se, dice, è buio e il cellulare non funziona, al che la capitaneria gli chiede se preferisce forse andarsene a casa sua. Registrazioni drammatiche che testimoniano una situazione davvero drammatica, in quelle ore della notte tra venerdì e sabato scorsi in cui la grande nave da crociera si è incagliata poco distante dall’isola del Giglio.