Il processo a carico di Salvatore Parolisi comincia il prossimo 27 febbraio. La decisione è stata presa dal gip del tribunale di Teramo Giovanni de Rensis che ha accolto la richiesta formulata nelle scorse settimane da parte della procura che indaga sull’omicidio di Melania Rea, moglie del Parolisi.  Secondo i magistrati infatti le indagini andavano considerate chiuse in quanto non c’era bisogno di acquisire altro per confermare l’accusa di colpevolezza. Salvatore Parolisi dunque per i magistrati è la persona che ha ucciso Melania Rea, lo scorso 18 aprile. Nel corso del processo che comincerà dunque il prossimo 27 febbraio il caporal maggiore dell’esercito è chiamato a rispondere dell’accusa di omicidio volontario  pluriaggravato e vilipendio del cadavere, accuse gravissime. Si aspetta adesso di sapere come si muoverà la difesa del Parolisi: hanno diritto a chiedere il rito abbreviato che significa che il processo non si terrà in pubblico, ma davanti al gip e Parolisi se condannato godrebbe della riduzione della pena di un terzo. Si tratterebbe però di una ammissione di colpa implicita. Da parte degli avvocati della famiglia di Melania Rea, piena soddisfazione per la decisione di dare inizio al processo: sempre secondo i legali, la decisione finale della giuria dovrebbe richiedere non più di quattro mesi di tempo. Parolisi è sospettato di aver ucciso la moglie a causa della relazione extraconiugale che intratteneva con una delle sue soldatesse, relazione che la moglie avrebbe scoperto da tempo. Qualche giorno fa infine è stato vietato all’uomo di incontrare, come invece lui aveva richiesto, la figlia Vittoria di due anni, la quale è stata affidata legalmente ai nonni materni. Parolisi si trova in carcere dallo scorso mese di luglio. Si è sempre dichiarato innocente. Melania Rea venne trovata uccisa lo scorso 20 aprile in un bosco, dopo che il marito due giorni prima ne aveva segnalato la sparizione. La donna risultò essere stata uccisa a coltellate: sul corpo una siringa che sarebbe stata messa per depistare le idnagini, ma che è non è servita molto a tale fine.



I sospetti sul marito si sono addensati in breve tempo: troppe incongruenze sul suo alibi, e molte le testimonianze che fanno invece pensare a una messinscena, quella del presunto rapimento della moglie.

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