La ricerca dei dispersi del naufragio del Costa Concordia continua: individuata un’altra vittima del naufragio che fa salire il conto dei morti accertati a sedici (si tratta di Luisa Virzì, 49 anni originaria di Enna), ma purtroppo mancano ancora molte persone. Oggi all’isola del Giglio è arrivato in visita anche l’ambasciatore americano in Italia, sul posto per salutare i parenti di due turisti americani che risultano fra i dispersi. E in questo contesto per la prima volta la moglie di Francesco Schettino, al momento l’unico accusato de il disastro della nave da crociera, parla nel corso di una intervista. Sarà pubblicata domani dal settimane Oggi. La donna ha già difeso in alcune brevi dichiarazioni nei giorni scorsi il marito dalle accuse che tutta Italia gli ha immediatamente rivolto, ma cosa più importante lo ha fatto l’autorità giudiziaria giudicandolo colpevole di omicidio colposo plurimo e di abbandono di nave. L’uomo si trova attualmente agli arresti domiciliari, decisione che ha suscitato anch’essa polemiche in quanto per alcuni esponenti della giustizia l’uomo doveva rimanere in carcere. Nell’intervista che uscirà domani, Fabiola Russo, moglie dell’ex comandante del Costa Concordia, accusa quella che definisce una gogna mediatica: mio marito non è un mostro, dice. Schettino sarebbe piuttosto un punto di riferimento, un maestro per tutti gli equipaggi che ha avuto. Un marinaio che non si limita a timonare le navi, ma che le ama, le conosce a fondo e non ha mai smesso di studiarle. Aggiungendo trattarsi di un uomo lucido, fermo e deciso che sa gestire ogni tipo di situazione. Schettino sembrerebbe solo all’apparenza l’uomo spavaldo che è stato giudicato, questo perché, dice la moglie, è una spanna sopra all’interlocutore che spesso mette a tacere. La moglie dunque difende Schettino dalle accuse di essere un incapace, di non aver avuto la preparazione necessaria a guidare quel tipo di nave: “Non era capitato al timone in gita… Sa il fatto suo, ma anche a chi sa il fatto suo può capitare di sbagliare, se ha sbagliato”. Fabiola Russo racconta anche particolari privati della sua vita e di quella del marito, come una volta in cui furono multati perché con la loro barchetta erano troppo sotto costa.



I due avrebbero la comune passione per la canoa. Concludendo: “Io prego, anche per le vittime perché noi sappiamo bene cosa sia il dolore. Anche mio marito prega: la fede è una delle cose che abbiamo in comune. Abbiamo anche pregato insieme, in questi giorni”.

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