Oggi la Chiesa cattolica celebra san Fancesco di Sales. Nato a Thorens-Glieres il 21 agosto del 1675 e morto a Lione il 28 dicembre del 1622, fu un vescovo cattolico francese. Di nobili natali, il padre avrebbe voluto che seguisse la carriera forense e lo fece studiare all’Università di Padova. Qui si laureò. Un volta tornato in patria venne nominato avvocato del Senato di Chambéry. Tuttavia, coltivò una passione tale per gli studi teologici che dovette vanificare la ambizioni del padre. Decise di diventare sacerdote. Ordinato il 18 dicembre 1593 venne inviato a Chiablese, regione a maggioranza calvinista, dove inventò il metodo dei ”manifesti” per dialogare con essi. Dal pulpito, le sue predicazioni non sortivano grandi risultati. Fu così che decise di affiggere sui muri o far scivolare sotto per porte delle abitazioni dei volantini per diffondere e il contenuto della corretta dottrina. Non a casa, tale attività gli fece meritare il titolo di patrono dei giornalisti e di tutto colore che diffondono il cristianesimo avvalendosi dei mezzi di comunicazione. Francesco decise che era giunto il momento di destinare le sue energie contro la lotta al calvinismo e per preservare l’ortodossia, a Ginevra, città simbolo della religione riformata. Il vescovo della città gli concesse di trasferirsi. Qui Francesco intavolò conversazioni teologiche con protestanti, e ideò un tipo di predicazione che fosse comprensibile e adeguata alle esigenze della vita di tutti i giorni dei laici. Nel 1599, grazie all’ardente sforzo pastorale, compiuto nella diocesi, a soli trentadue anni e dopo soli sei anni di sacerdozio, fu ordinato vescovo per diventarlo a pieno titolo tre anni dopo. In queste vesti si impegnò affinché fossero introdotte della diocesi le misure prevista dal Concilio di Trento. Tuttavia, nonostante i suoi sforzi, la città rimase in mano ai riformati, tanto che dovette trasferire la sede vescovile nella cittadina savoiarda diAnnecy. Qui divenne direttore spirituale di San Vincenzo de’ Paoli e conobbe, nel 1604, a Digione Giovanna Francesca Frèmiot, la nobildonna rimasta vedova del barone de Chantal. Con lei nacque un’amicizia tale da generare come frutto l’Ordine della Visitazione.



Francesco Morì nel 1622 a Lione, nella camera del cappellano delle Suore della Visitazione. Il suo cuore giace incorrotto Monastero della Visitazione a Treviso. Oltre che santo è dottore della Chiesa

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