Un scossa di terremoto ha attraversato il nord Italia scatenando il panico tra la popolazione. Dal punto in cui si è prodotta, in provincia di Parma, nel distretto sismico della Pianura padana emiliana, si è  estesa alle Regioni vicine, arrivando a lambire la Liguria, la Toscana e il Veneto, dove è stata avvertita distintamente. A Milano diversi edifici sono stati evacuati, mentre la gente si riversava nelle strade. Il sisma, di magnitudo 4.9 è durato per 10 secondi. Un’eternità per chi l’ha avvertito. Proprio nel parmense si sono registrati episodi di panico e la situazione è monitorata strettamente. IlSussidiario.net ha raccolto dapprima le testimonianze dirette di chi si è trovato sul luogo del sisma, e ora resta da capire esattamente cos’è successo nella zona maggiormente interessata, da dove ha avuto origine. IlSussidiario.net lo ha chiesto a Cecilia Pisi, geologa e funzionario della Protezione civile di Parma. Che spiega: «C’è in corso un monitoraggio per capire se vi siano stati effettivamente dei danni a persone o a cose. Attualmente, non risultano danni a persone. In piccola parte, per il momento, alle cose: si sono verificate, infatti, alcune cadute di calcinacci e pare che sia caduta una statua a Colorno». Sembrerebbe che sia caduta, in particolare, alla Reggia di Colorno, nella chiesa di San Liborio. In questi casi, gli edifici nei confronti dei quali occorrono le maggiori precauzioni sono quelli scolastici. «Per quanto riguarda le scuole – spiega -, attualmente non è stata data alcuna indicazione. E’ il preside, infatti, in questi casi, a decidere. O in maniera del tutto autonoma, o dopo essersi consultato con i tecnici di cui dispone. La gran parte di essi, in ogni caso, ha disposto l’evacuazione degli alunni».



La geologa fa presente che potrebbero decidere in tal senso anche domani. «Eventualmente, la cosa più ragionevole sarebbe verificare lo stato degli edifici scolastici. La riunione che si sta tenendo in questo momento nei nostri uffici è finalizzata anche a organizzare le squadre che valuteranno quali sono le scuole potenzialmente più a rischio». Quale riunione? «A Parma esiste un comitato provinciale di Protezione civile, presieduto dal prefetto e dal presidente della Provincia. Vi partecipano, inoltre, i sindaci dei comuni interessati, rappresentanti dei volontari della Protezione civile, dei vigili del fuoco, dell’Usl, dell’Arpa e dal Servizio tecnico di bacino della Regione». 



A tale comitato, quindi, spetta la gestione strategica e operativa del fenomeno. Il funzionario della Protezione civile fa un’ultima puntualizzazione: «La gente sta continuando a telefonare, per sapere se ci saranno altre scosse. Siamo in contatto con l’Ingv e, per sapere se ci saranno altre scosse;  come è ovvio, tuttavia, non è possibile prevedere l’andamento futuro del terremoto».

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