Il caso Yara Gambirasio riserva un nuovo colpo di scena, se così si può dire, a oltre un anno dalla morte della ragazzina. Morte di cui tutt’oggi non si conosce l’autore, indagini che non hanno portato a nulla di concreto nonostante l’ampio dispiegamento di forze messo in campo. L’ultima novità riguarda lo scontro in atto tra l’avvocato della famiglia Gambirasio, Enrico Pelillo, e il pm Letizia Ruggeri che da sempre coordina e conduce l’inchiesta sull’omicidio di Yara. Di fatto, il pm ha negato alla difesa l’accesso agli atti di indagine, spiegandone la motivazione con il fatto che il segreto istruttorio sia qualcosa che vale per tutti, e dunque anche gli avvocati. La replica dello stesso avvocato Pelillo non si è fatta attendere: si è dichiarato sbalordito della decisione, qualcosa, ha detto, che non gli era mai successo prima. Promette di non lasciare la cosa in questo modo e di voler ricorrere nelle sedi più opportune. Per l’avvocato non si giustifica la decisione di negare l’accesso agli atti: non è certo intenzione di divulgare ma solo di comprendere e in caso aiutare nelle indagini. “Lo spirito è stato, ed è ancora, di massima collaborazione con chi sta svolgendo questa delicata indagine, tanto più che spesso abbiamo ribadito la nostra fiducia” ha aggiunto. Decisione che ha lasciato perplesso anche il consulente della difesa, ex tenente dei Ris di Parma ed esperto di genetica forense, che si è anche occupato del caso di Elisa Claps. Giorgio Portera dice che anche per lui è la prima volta che gli viene negato l’accesso ad atti di indagine. Portera dice di aver richiesto accesso solo al materiale che riguardava le indagini genetiche e non a verbali di intercettazioni o cose del genere. La replica di Letizia Ruggeri: sull’indagine vige il segreto istruttorio, e questo vale per tutti. Il pm aggiunge che le indagini sul caso Yara Gambirasio sono condotte dai massimi esperti italiani del caso e dunque non ci sarebbe bisogno di altri esperti. Sul fronte delle indagini, ha poi fatto scalpore la notizia pubblicata dalla rivista Oggi secondo cui le autorità non avrebbero ma acquisito agli atti una telefonata del marocchino Fikri in cui avrebbe detto di aver visto la ragazza venir uccisa davanti al cancello del cantiere situato nei pressi della palestra alla cui uscita Yara venne rapita.
E oggi giunge anche la notizia che la procura ha presentato nuovamente richiesta di archiviazione su di lui. Il pm Letizia Ruggeri infatti sta disponendo l’esame delle carte per la decisiva e definitiva archiviazione dell’uomo da ogni sospetto.