L’Epifania, tutte le feste si porta via. È un vecchio detto che pesava quando eravamo bambini. L’arrivo dell’Epifania voleva dire ricominciare la scuola e, per me, festeggiare con mestizia il mio compleanno che cadeva l’8 di gennaio. Ed era sempre avaro di regali. Ma i vicini di casa si davano da fare per rendermi felice: la cosiddetta Tata che abitava di fronte a me, e di cognome faceva Brambilla, mi regalava sempre un libro, mentre il signor Lorenzato, che stava al piano di sopra, mi donava un Cinquecento lire d’argento. La calza della Befana aveva abbondanza di mandarini, noci e frutta secca e qualche pezzo di carbone dolce che stava a significare qualche marachella in più durante le feste di fine anno. Ricominciava l’anno e mai ebbi la percezione della crisi, perché i miei genitori non la davano a vedere. Tuttavia, si ritornava a scuola e questa sì era una novità. Sarà da quel piacevole inizio che nel tempo ho maturato la positività del lunedì, quando riprende la vita, che poi non è per niente male.



A quei tempi in casa giravano le agende delle banche, avare di ricette davvero interessanti. Di libri come Adesso o simili non ce n’era ancora e men che meno il ricettario sul telefonino, dal quale ho tratto una ricetta che riguarda il panettone avanzato. Il primo budino di panettone, in verità lo assaggiai a Vedasco di Stresa dove c’è una delle mie trattorie preferite: l’Osteria del Vecchio Tram. E qui vi propongo al ricetta, che trovate sulla app Il Golosario Ricette: una delizia, nel solco del recupero degli avanzi.



Preparazione:

Lavate l’uvetta e fatela rinvenire in acqua tiepida. Tagliate il panettone a fette spesse circa 1 cm. Portate a ebollizione il latte con la scorza d’arancia o di limone pelata sottile. Sbattete bene le uova con lo zucchero, ma senza renderle schiumose. Unitevi quindi il latte caldo ma non bollente a filo, mentre mescolate.

Sistemate un rettangolo di carta da forno sul fondo di uno stampo da plum cake della capacità di 1,5 litri. Sistemate sopra uno strato di panettone, pennellatelo con il liquore, cospargete qua e là con qualche acino di uvetta poi bagnate con un mestolo di composto a base di latte e uova. Proseguite allo stesso modo fino a esaurire gli ingredienti.



Cuocete a bagnomaria in forno preriscaldato a 170°C per circa 50 minuti, finché il dolce avrà assunto la consistenza di un budino. Ritirate il budino dal forno e lasciatelo raffreddare prima di servirlo tagliato a fette. In frigorifero si conserva per 3-4 giorni.

Varianti: se utilizzate il pandoro al posto del panettone, triplicate l’uvetta e cospargete ogni strato anche con un bel pizzico di scorze d’arancia tritate. In altre stagioni, potete sostituire il panettone o il pandoro con fettine di pan di Spagna o con biscotti savoiardi. Il budino diplomatico preparato con i savoiardi andava molto di moda nei ristoranti del Nord Italia negli Anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso.

Ingredienti:

250-300 g di panettone classico

7,5 dl di latte fresco intero

30 g di uvetta sultanina

100 g di zucchero semolato

6 uova

1 arancia non trattata o un limone

1 bicchierino di Grand Marnier, di rhum o di Marsala secco

 

Buona Epifania!

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