L’incontro previsto oggi tra Salvatore Parolisi e la figlioletta Vittoria è stato cancellato. Anzi, rinviato a data da destinarsi perché di fatto nella sentenza dello scorso dicembre che affidava la bambina figlia di Melania Rea e di Salvatore Parolisi ai nonni paterni non si fa cenno, anzi si nega che all’uomo siano tolti i diritti genitoriali. Nonostante egli sia incarcerato per il sospetto di essere l’assassino della moglie e dunque della madre della piccola Vittoria, due anni compiuti lo scorso mese di ottobre, l’uomo detiene ancora i diritti legalmente riconosciuti di padre. Erano stati però i nonni materni a opporsi tramite i loro legali all’incontro annunciato tra i due, sostenendo varie ragioni tra cui quella che detto incontro sarebbe stato dannoso per la bambina. Si lamentava tra le altre cose una mancata preparazione da parte dell’assistente sociale. Parolisi, in carcere dallo scorso mese di luglio, non ha più potuto rivedere di persona la bambina, anche se gli è permesso di parlare con lei anche una volta al giorno al telefono. In occasione del suo compleanno aveva fatto richiesta di poterla vedere, richiesta che gli era stata negato. Il tribunale ha sospeso ogni decisione sulla patria potestà rimandandola a dopo il 27 aprile, per aspettare che ci siano ulteriori sviluppi sul caso del caporal maggiore incriminato di omicidio. Tornando al previsto incontro di oggi, i legali della famiglia Rea avevano chiesto si potesse almeno tenere il più vicino possibile a dove lei risiede, Somma Vesuviana, per evitarle traumi come lo spostamento in una struttura carceraria. Alla fine l’incontro è stato rinviato. I legali hanno espresso la loro soddisfazione per la decisione che, dicono, fa prevalere il buon senso e la sensibilità. L’incontro non era consigliabile per la bambina e la nonna che secondo i legali non erano nelle condizioni di affrontarlo. Secondo gli avvocati Parolisi potrebbe senza difficoltà da parte dell’istituzione carceraria lasciare la struttura e farsi accompagnare per un eventuale prossimo incontro da stabilirsi. La decisione di rinviare l’incontro è stata presa dal tribunale dei minori. Vittoria vive dallo scorso luglio, quando Parolisi è stato portato in carcere con i nonni materni, anche se ai nonni paterni è permesso di vederla di tanto in tanto.
All’incontro doveva assistere non solo la madre di Mleania, ma anche una psicologa designata sempre dal tribunale dei minori dell’Aquila, la signora Simona Tartaschi. Il tutto si sarebbe dovuto svolgere in una sala riservata della struttura penitenziaria. Alla fine hanno vinto le ragioni dei legali della famiglia Rea: sarebbero mancate le condizioni ambientali e psicologiche necessarie.