Oggi Salvatore Parolisi rivede la figlia Vittoria. L’uomo, unico accusato e incarcerato per l’omicidio della moglie Melania Rea, può così rivedere in persona per la prima volta la bambina da quando è stato messo agli arresti. Un desiderio a lungo espresso, mai concesso: fino ad oggi il Parolisi poteva sentirsi telefonicamente, anche una volta al giorno, con la bambina. Non è piaciuta ai genitori di Melania, nonni materni della piccola Vittoria, il permesso concesso all’uomo. Vittoria ha due anni e pochi mesi (compiuti lo scorso ottobre); Parolisi come si sa si dichiara innocente nonostante i forti sospetti che gravano su di lui avvalorati anche da una serie di circostanze benché non esistano prove materiali del delitto commesso nei confronti della moglie, uccisa a coltellate ormai quasi un anno fa, esattamente nell’aprile del 2011. Per i nonni materni dunque un incontro che fa del male alla bambina: non è pronta, hanno fatto sapere tramite il loro legale, e tale incontro potrebbe danneggiarla. Si teme poi l’eccessivo interesse mediatico per l’incontro: sono intervenuti anche il presidente dell’Ordine dei giornalisti dell’Abruzzo e quello nazionale chiedendo che tale incontro non diventi spettacolo di una tragedia che coinvolge un minore. Si chiede di non alimentare la morbosità che non ha niente a che vedere con il dovere dell’informazione. I nonni materni della piccola lamentano che tale incontro non sia stato preparato in modo adeguato da nessun assistente sociale. I genitori di Melania Rea hanno ottenuto l’affidamento della piccola (che comunque può vedere anche i nonni paterni) con una ordinanza del tribunale di Napoli dello scorso 6 dicembre. L’ordinanza comunque esprimeva anche il concetto che Salvatore Parolisi non ha condotte che possano pregiudicare la possibilità di vedere la figlia, oltre naturalmente ad essere sospettato e accusato di averne uccisa la madre. La sospensione della potestà genitoriale dell’uomo è infatti legata agli sviluppi del processo nei suoi confronti: decisione che potrebbe essere presa solo a partire dal prossimo 27 aprile. Salvatore Parolisi, lo ricordiamo, è in carcere dallo scorso luglio. L’uomo aveva mantenuto una relazione extra coniugale con una delle soldatesse da lui addestrate nel suo lavoro di caporal maggiore dell’esercito italiano. 



Proprio tale relazione è alla base dei sospetti nei suoi confronti. Non avendo avuto il coraggio di chiedere alla moglie il divorzio, si pensa, Parolisi avrebbe optato per l’omicidio nel tentativo di gettare il sospetto su terzi.

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