Il primo ottobre la Chiesa cattolica ricorda Teresa Francoise Marie Martin, nata in rue Saint-Blaise ad Alencon il 2 gennaio 1873 e conosciuta successivamente come Santa Teresa di Gesù Bambino (di Lisieux). Teresa è l’ultimogenita di nove figli nati dall’unione tra Louis Martin, orologiaio che imparò il mestiere in Svizzera, e Marie-Azelie Guerin, direttrice di merlettaie, entrambi estremamente religiosi tanto da essere nominati beati dopo la loro morte. Teresa rimase orfana di madre all’età di quattro anni e fu affidata allo zio materno, Isidore Guerin, che divenne co-tutore delle sorelle Martin, e dovette trasferirsi nella periferia di Lisieux dove lo zio gestiva una farmacia. Nel 1877 Louis Martin si trasferì a Lisieux per stare più vicino alle figlie ma, nonostante questo, l’ingresso delle sorelle in convento e quindi il conseguente ulteriore distacco, acutizzò in Teresa il dolore per la perdita della madre tanto da maturare il desiderio di seguire le sorelle e diventare una suora carmelitana. All’età di quattordici anni Teresa aveva quindi deciso di farsi monaca ma, nonostante il parere favorevole delle monache carmelitane, del padre e dello zio, il suo ingresso fu ostacolato dall’opposizione del parroco di Saint-Jacques, preoccupato dalla sua giovane età. La ragazza, sempre più convinta della sua vocazione, si rivolse al Vescovo ma anch’egli le negò il permesso: per questo Teresa, insieme al padre e alla sorella Celine, si recò a Roma per rivolgere la sua richiesta direttamente a Papa Leone XIII. Il Papa non diede subito un responso alla ragazza che però al suo ritorno trovò l’autorizzazione del Vescovo e quindi il 9 aprile 1888, a soli quindici anni, entrò nel convento delle suore carmelitane prendendo il nome di “Teresa del Bambin Gesù del Volto Santo”. In convento la giovane conobbe Madre Genoveffa, la fondatrice del carmelo di Lisieux, che fu per lei un punto di riferimento teologico e spirituale tanto da diventare ben presto maestra delle novizie in aiuto a Madre Maria Gonzaga. Louis Martin, dopo una lunga malattia mentale, morì nel 1894. A quel punto Celine, che lo aveva accudito fino a quel momento, raggiunse la sorella Teresa in convento. Nel convento però Teresa non trovò l’ambiente sereno che si aspettava ma, al contrario, dovette affrontare le angherie di alcune suore e della madre superiora. 



Fortunatamente riuscì a trovare la forza di costruire la sostanza della fede dentro di sé, indipendentemente dalle brutture esterne. Nel 1896 la religiosa venne colpita dalla tubercolosi e questo la portò ad avere una profonda crisi di fede, tanto da meditare di abbandonare il convento per dedicarsi al più profondo materialismo. Successivamente fu proprio lei a definire quei mesi bui come “la notte della fede”. La malattia durò diciotto mesi, che Teresa trascorse nell’infermeria del convento per poi spegnersi il 30 settembre del 1897. I funerali si svolsero il giorno successivo e la sua salma fu esposta dietro una grata, dando la possibilità alle numerose persone tra amici, parenti e fedeli di poter far toccare al suo corpo rosari e medaglie come nell’usanza dell’epoca. Il 4 ottobre il feretro fu sepolto nel cimitero delle suore carmelitane. 

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