Ritirato un carico di vaccino anti-influenzale che secondo l’azienda poteva essere pericoloso sui cittadini. La notizia impressiona, ci si domanda intanto quale grado di pericolosità potesse avere (per la cronaca si tratta dell’Inflexal V prodotto dalla ditta farmaceutica Crucell) e se dosi di tale vaccino siano già state usate dai pazienti. Secondo Fabrizio Pregliasco, medico infettivologo contattato da ilsussdiario.net, si tratta di una notizia data in modo esagerato e anche sbagliato, che contribuisce solo a creare un clima di paura nei confronti dell’uso del vaccino anti-influenzale. “Non si tratta – spiega – di un ritiro di un medicinale già disponibile per il cittadino, ma di uno stop alla distribuzione volontario da parte dell’azienda prima ancora che il prodotto arrivasse sul mercato e che ha preferito per precauzione fermare tutta la distribuzione, in quanto due lotti non avevano superato i controlli di qualità”. Dunque allarmismo ingiustificato? Non è vero che il prodotto fosse pericoloso come oggi si legge sui giornali? “E’ una decisa esagerazione dei termini” dice Pregliasco. “E’ quel modo di fare negatività contro le vaccinazioni che reca danni ai cittadini quando invece il vaccino contro l’influenza deve essere consigliato. Purtroppo il vaccino anti-influenzale è stato preso di mira nel 2009 perché era quello che aveva avuto una maggiore presenza mediatica in quanto utile per la pandemia. Gli anti-vaccinatori già all’epoca erano riusciti ad attribuirgli le nefandezze più pesanti senza alcun riscontro scientifico a quello che andavano dicendo”.



C’è dunque una corrente di pensiero contraria all’uso del vaccino aiuti influenzale? “In questi anni il vaccino è stato usato meno di quanto ci aspettavamo. Prima del 2009 si era osservata una crescita nell’uso come noi medici desideriamo che sia perché serve soprattutto nei soggetti fragili. Dal 2009 c’è stato invece un calo nelle vaccinazioni perché le istituzioni non sono state in grado di far arrivare alla gente un messaggio positivo sul vero valore dell’uso del vaccino. Informazioni come quella di oggi se vengono date in questo modo devastano definitivamente l’uso del vaccino e vanno contro una giusta attività di sanità pubblica che invece andrebbe rilanciata proprio nell’uso del vaccino aiuti influenzale”. Una notizia che crea solo allarmismo: “Quello segnalato è poi un problema che quest’anno hanno avuto quasi tutte le aziende che producono vaccini, perché hanno avuto problemi tecnici di quantità prodotte. Però tutto questo dal punto di vista pratico non dovrebbe comportare problemi tranne dire: vaccinatevi con calma, dalla metà di novembre”. 



Le notizie riportano la mancanza di circa 65mila dosi sul mercato dopo l’inconveniente registrato: “In realtà anche qui la notizia è riduttiva, perché si tratta comunque di un problema a livello nazionale. La cifra di 65mila dosi mancanti riguarda infatti solo Milano, su scala nazionale siamo su circa due milioni. Però anche qui non c’è problema reale perché si risolverà senza alcun problema con arrivi dal resto dell’Europa di dosi di vaccino sufficiente”. 

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