Il giorno 18 ottobre la Chiesa cattolica ricorda la figura di San Luca Evangelista che, secondo gli scritti giunti fino a noi, nacque ad Antiochia nel 10 d.C. circa da una famiglia di pagani. Sembra che Luca non fu sin dall’inizio apostolo di Gesù, ma che si convertì al cristianesimo solamente in età matura, più precisamente attorno all’anno 40 d.C. L’Evangelista esercitava nella sua città natale il mestiere di medico e, portando aiuto ai bisognosi e ai malati, venne a contatto con la nuova comunità cristiana che si stava andando a creare all’epoca in quel luogo. Tra le tante persone presenti ad Antiochia in quel periodo, c’era anche Paolo di Tarso (San Paolo), il quale si era recato nella città assieme a Barnaba per cercare di convertire più anime al cristianesimo e portare tutti i fedeli sulla retta via come Gesù aveva chiesto di fare ai suoi apostoli. Conosciuto Paolo, Luca si convertì al cristianesimo e diventò il braccio destro del Santo di Tarso nel gestire la Comunità cristiana. Divenne ben presto una personalità di spicco, sia per la sua grande cultura che per la sua bravura nell’esercitare l’arte medica e anche perchè, come lo descrisse Paolo in alcune sue lettere, era sempre gentile e ben disposto ad aiutare il prossimo, tanto da guadagnare l’affetto dell’intera comunità. Quando attorno all’anno 60 d.C. Paolo fu catturato e deportato a Roma a causa delle persecuzioni protratte dagli imeratori Romani, fu Luca a prendere il suo posto di Capo Spirituale della comunità. Fino alla fine, tramite preghiere e lettere, fu vicino al suo amato amico che, prima di essere giustiziato lontano dalla sua terra natia, fu tenuto per qualche anno in prigione. Secondo ogni probabilità, Luca non conobbe mai di persona Gesù quindi, quando scrisse il suo Vangelo, si limitò a riportare le testimonianze di chi realmente lo aveva conosciuto. Decise di scrivere la storia del Salvatore fattosi uomo con grande dovizia, quindi dal momento in cui sentì parlare per la prima volta di Gesù, cercò di ottenere il numero maggore di informazioni possibili. E’ l’unico degli evangelisti a citare, nei particolari, accadimenti dell’infanzia di Gesù e di sua Madre con riferimenti cronologici e geografici molto precisi e, inoltre, lesse i vangeli precedenti per riuscire a ricostruire la storia di Gesù nel migliore dei modi possibili.
Morì, per cause naturali, in Beozia nella città di Tebe a 84 anni circa nel 93 d.C. Le spoglie del santo vennero in un primo momento seppellite a Tebe, poi furono portate nella Basilica dei Santi Apostoli a Costantinopoli, e infine vennero portate in Italia nell’abazia di Santa Giustina a Padova. Non mancano però in altri luoghi sacri reliquie del santo Evangelista, infatti la sua testa venne traslata nella Chiesa di San Vito a Praga nel XIV secolo e una costola venne donata nel 2000 dall’abazia di Santa Giustina alla chiesa Greco ortodossa di Tebe. San Luca è il protettore di medici, chirurghi, pittori, scultori e artisti.