Nel decreto legge sulla diffamazione a mezzo stampa che tante polemiche sta suscitando, spunta una norma che riguarda tutti coloro che scrivono sulla Rete. La cosiddetta legge salva Sallusti che proprio prendendo spunto dal caso del giornalista condannato a 14 mesi di carcere per diffamazione vuole cambiare una norma che risale ai tempi del codice civile fascista. Ecco allora la norma del diritto all’oblio: chi ciò su Internet in un articolo dovesse risultare colpevole di aver offeso la reputazione di qualcuno senza legittimo diritto di cronaca, verrà condannato a cancellare dal motore di ricerca e dal suo articolo frase o anche una immagine. In più sarà passibile di una multa compresa fra i 5mila e i 100mila euro. Il testo come si sa è già stato approvato dalla commissione del senato e adesso deve andare in esame alla camera dei deputati e in questo passaggio potrebbe subire dei cambiamenti. Secondo i curatori del decreto, “inserire il diritto all’oblio nel nostro ordinamento, come già riconosciuto da una sentenza della Cassazione di aprile, come richiesto dal Garante della Privacy e da un regolamento Ue che entrerà in vigore la prossima primavera”. Un fatto, una notizia, una foto non più protette dal diritto di cronaca potranno essere rimossi con richiesta di chiunque sia parte interessata. Nel dettaglio, si potrebbe far sparire da una notizia una vecchia condanna, ma attenzione: il diritto di cronaca potrà rimanere per un esponente della politica ma non per un normale cittadino. Il testo legge specifica che l’interessato “potrà chiedere ai siti internet e ai motori di ricerca l’eliminazione dei contenuti diffamatori o dei dati personali trattati in violazione della presente legge”. Se il giornale o l’autore del pezzo non obbediranno, un giudice potrà imporglielo “ai sensi dell’articolo 14 del decreto legislativo n. 70 del 2003 può chiedere al Giudice di ordinare ai siti internet e ai motori di ricerca la rimozione delle immagini e dei dati ovvero inibirne l’ulteriore diffusione”. Quindi potrà anche sere applicata la multa da 5mila a 100mila euro. E’ dunque questa norma dell’oblio a essere la novità più rilevante del decreto sulla diffamazione, e va a colpire tutti i siti web giornalistici ma anche semplici blog o siti privati. Gli altri articoli del decreto riguardano invece solo i casi di diffamazione sulle testate giornalistiche online o cartacee.



 Ci sono già voci discordanti sulla bontà dell’introduzione di questa norma: c’è infatti chi dice che il testo legge è ambiguo e così si potrà chiedere di rimuovere qualunque contenuto si ritenga offensivo dei propri dati personali. In più la multa colpirà anche chi non è giornalista.

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