E’ ancora sul Cupolone di San Pietro Marcello De Finizio, l’imprenditore di Trieste che da ieri ha dato vita a questa clamorosa forma di protesa per denunciare gli effetti distorsivi della politica economia di questo governo. De Finizio, alle 17 di martedì, era riuscito a raggiungere una sporgenza sopra una delle sporgenze del Cupolone e a srotolare uno striscione che recitava: «Help!!! Basta Monti, basta Europa, basta multinazionali. Ci state ammazzando tutti. Sviluppo??? Questa è solo macelleria sociale». Oggi, mantenendo la posizione, ha fatto spere di non essere un pazzo, né di aver alcuna intenzione suicida, ma solamente di essere disperato. Ha fatto sapere che scenderà esclusivamente nel momento in cui l’esecutivo deciderà di convocare un tavolo con i lavoratori del settore balneare. Conversando a televono con Sky Tg24, ha denunciato: «Finora ci sono state solo promesse, hanno fatto solo tagli – ha detto -. Ho parlato al telefono con dei ministri, ma non scendo per ricevere solo una pacca sulla spalla». A quanto, in ogni caso, si apprende, è riuscito ad avere, ieri sera, alle 23, un lungo colloquio telefonico con il ministro Piero Gnudi, ministro per gli Affari regionali, ed Enzo Moavero, ministro per gli Affari europei. Nessuno dei due, tuttavia, è riuscito a convincerlo a venire a più miti consigli. L’imprenditore, in particolare, contesta una direttiva europea che obbliga la messa in asta della concessione in riva al mare entro il 2015. Si tratta, in particolare, della cosiddetta direttiva Bolkestein. La quale, essendo, pare, piuttosto contorta e tutt’altro che trasparente, ha fatto sì che la banche italiane ci pensassero due volte prima di concedere finanziamenti ai lavoratori del settore. Come nel caso dell’imprenditore di Trieste. Lui era titolare della “voce della Luna”, un locale che, nel giugno del 2008, andò distrutto in un incendio. In seguito alla mareggiata del dicembre successivo subì un ulteriore danneggiamento. A quel punto, avrebbe potuto rimettersi in sesto; se la banche gli avessero concesso quella linea di credito che chiedeva. Non ci fu nulla da fare.
Almeno a quanto raccontò lui stesso, effettuando un’impresa identica a quella di questi giorni. Stiamo, infatti, assistendo ad una replica. Già lunedì 30 luglio riusciì, infatti, a salire sulla Cupola di San Pietro, e vi rimase per circa 5 ore. Chiedeva, quella volta, di parlare proprio con Gnudi.