Nichi Vendola aveva minacciato di ritirarsi dalla politica nel caso fosse stato condannato. Il caso, che risale ormai a diversi anni fa, lo vedeva accusato di abuso di ufficio. Il governatore della Puglia secondo le accuse aveva favorito un conoscente facendo riaprire un concorso già chiuso per l’assegnazione di un posto di primario. Coinvolta con lui anche la ex dirigente della Asl di Bari. Invece oggi con la sentenza arrivata anche l’assoluzione di Vendola perché, secondo i giudici, il fatto non sussiste. Assoluzione con formula piena: il primo commento di Vendola è stato, sono felice. Ha commentato anche Lea Cosentino, l’ex dirigente Asl: “Giustizia è fatta. Non sono mai stata mossa da sentimenti di rancore o odio nei confronti del presidente”. Vendola è comparso stamane in tribunale per ascoltare la sentenza, con lui c’era il suo compagno e fidanzato Ed Testa, una delle rarissime volte che i due si sono fatti vedere insieme pubblicamente. Evidentemente Vendola sentiva molto la tensione in attesa di sapere la sua sorte. Una eventuale condanna avrebbe messo in crisi tutto il processo di coalizione del centro sinistra in vista delle prossime elezioni. L’accusa aveva chiesto una condanna a un anno e otto mesi di carcere. L’accusa sosteneva che Vendola avesse insistito per riaprire un concorso già assegnato in modo che il suo conoscente Palo Sardelli venisse assunto con contratto di cinque anni nel ruolo di primario dell’ospedale San Paolo di Bari. Era stata la signora Cosentino a parlare di intromissioni da parte di Nichi Vendola nella faccenda. Venti mesi di reclusione erano stati chiesti anche per lei. Ad accusarli Marco Luigi Cisternino medico che si reputa danneggiato dalla nomina di Sardelli. Cisternino aveva chiesto anch eun risarcimento morale pari a 50mila euro da ognuno dei due imputati.  Il sostegno di Vendola a Sardelli invece è stato definito non un reato. Assolta anche Lea Cosentino. Il processo fa parte della maxi inchiesta sulla sanità della Puglia che vede altri fronti aperti. La possibilità di condanna era stata così commentata da Nichi Vendola: “Per me sarebbe un punto di non ritorno, segnerebbe il mio congedo dalla vita pubblica. Ma un verdetto ispirato a verità e giustizia, credo che restituirà al sottoscritto quanto mi è dovuto, cioé la mia totale innocenza”.



Non si conoscono da parte di Cisternino al momento eventuali commenti sull’assoluzione di Nichi Vendola né se intende fare ricorso sulla sentenza.

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