Paul Bhatti, ministro dell’Armonia religiosa (l’ente governativo che si occupa dei rapporti con le minoranze religiose) in Pakistan ha tenuto martedì 2 ottobre, nell’aula Morgagni del Policlinico universitario di Padova, un incontro pubblico dal titolo “Shahbaz Bhatti e la libertà religiosa in Pakistan”. L’evento, introdotto da Andrea Pin, docente di Diritto pubblico comparato all’università di Padova. è stato organizzato dall’Associazione culturale universitaria Antonio Rosmini. Un incontro dall’evidente significato e importanza, in un momento in cui la minoranza cristiana residente in Pakistan è sottoposta a una persecuzione continua da parte della maggioranza islamica. Lo stesso Shahbaz Bhatti, fratello di Paul, e già ministro per le minoranze religiose, fu assassinato nel 2011 da estremisti islamici. Unico cattolico presente nel governo pachistano, Bhatti entrò nell’esecutivo nel 2008 e già un anno dopo aveva ricevuto numerose minacce di morte per la sua battaglia in difesa della minoranza cristiana che, per via della legge sulla blasfemia, subiva (e subisce tutt’ora) pesanti discriminazioni e condanne a morte.



Clicca qui per leggere l’intervista a Paul Bhatti

In particolare, le minacce si fecero più pressanti dopo che si mise in azione per la difesa di Asia Bibi, una madre di famiglia cristiana che si trova tutt’ora in carcere con l’accusa di blasfemia. Venne infine assassinato la mattina del 2 marzo 2011 quando si stava recando al lavoro, senza scorta come aveva sempre fatto. Secondo autorevoli testimonianze, Bhatti aveva chiesto più volte al governo una scorta, ma non gli era mai stata concessa. Dopo questo omicidio il fratello Paul venne nominato “consigliere speciale” del Primo ministro del Pakistan per le minoranze religiose. Nell’incontro di oggi verrà dunque non solo ricordato l’importante figura del ministro ucciso, ma la situazione generale del minoranze religiose in Pakistan sottoposte a persecuzione. Il tema è, come dice il titolo stesso, quello della libertà religiosa. 



Leggi anche

Terremoto Campi Flegrei/ Il vulcanologo Mastrolorenzo: “Trivellazioni renderebbero la zona inabitabile”