I santi Giovanni d’Avila e Ildegarda di Bingen sono stati proclamati ieri dottori della Chiesa. Il solenne annuncio è stato dato da Papa Benedetto XVI, prima della messa in piazza San Pietro con cui ha inaugurato il sinodo dei vescovi. Come scrive il sito di rainews24, il cardinale Angelo Amato, prefetto per le Cause dei Santi, ha letto le biografie dei due santi, vissuti rispettivamente in Spagna tra il 1499 e il 1569 e in Germania tra il 1098 e il 1179.



Quindi il Santo Padre ha pronunciato una formula solenne, con cui ha sottolineato che la proclamazione nasce dal desiderio di numerosi vescovi, ma anche di tanti fedeli, che hanno portato ad aprire una causa di fronte alla Congregazione delle Cause dei Santi. Quest’ultima, al termine di lunghe riflessioni, è giunta alla conclusione che la monaca benedettina Santa Ildegarda di Bingen e il sacerdote San Giovanni d’Avila meritano di essere proclamati Dottori della Chiesa universale.



Nella sua omelia, Papa Benedetto XVI ha così descritto la figura di San Giovanni d’Avila: “Profondo conoscitore delle Sacre Scritture, era dotato di ardente spirito missionario. Seppe penetrare con singolare profondità i misteri della Redenzione operata da Cristo per l’umanità. Uomo di Dio, univa la preghiera costante all’azione apostolica. Si dedicò alla predicazione e all’incremento della pratica dei Sacramenti, concentrando il suo impegno nel migliorare la formazione dei candidati al sacerdozio, dei religiosi e dei laici, in vista di una feconda riforma della Chiesa”.

Mentre riferendosi a Santa Ildegarda di Bingen, il Pontefice ha sottolineato che si è trattato di un’importante figura femminile del dodicesimo secolo, la quale ha dedicato il suo contributo decisivo per la crescita della Chiesa medievale. Tra i talenti di Santa Ildegarda, come ricordato sempre dal Papa, c’erano una profonda intelligenza, una spiccata sensibilità e un’autorità spirituale seguita da numerose persone che hanno avuto la fortuna di incontrarla. Dotata di spirito profetico, è stata in grado di leggere i fatti storici del suo tempo come in pochi hanno saputo fare. Ha nutrito una passione per le scienze naturali, la musica, la medicina e la poesia. Ma a renderla degna di essere nominata dottore della Chesa è stato soprattutto l’amore per Cristo e per la Chiesa.



La vita di Santa Ildegarda fu caratterizzata anche da numerose visioni mistiche, che come ricorda il Corriere della Sera sono state interpretate in vari modi. Secondo Oliver Sacks, neurologo della Columbia University, le visioni di Santa Ildegarda avvenivano in concomitanza con la cosiddetta “aura”, la fase che prelude agli attacchi di emicrania. Per l’autore di “Risvegli”, in questa fase avverrebbero spesso delle allucinazioni visive dette “scotomi scintillanti”, accompagnate da immagini strane come forme geometriche distorte e linee spezzate simili a quelle delle mura medievali.

Ma Sacks con questa interpretazione non intendeva affatto mettere in dubbio l’ispirazione soprannaturale delle visioni di Santa Ildegarda: “Cariche di questa sensazione estatica, ardenti di un profondo significato teoforo e filosofico, le visioni di Ildegarda contribuirono a portarla verso una vita di santità e misticismo. Esse forniscono un raro esempio del modo in cui un evento fisiologico, banale, odioso o insignificante per la grande maggioranza delle persone, possa diventare, in una coscienza privilegiata, il sostrato di una suprema ispirazione estatica”.