Dopo la tensione, gli scontri e i disagi registrati ieri durante la giornata di sciopero generale, è stato revocato lo sciopero dei trasporti pubblici locali indetto dai sindacati per la giornata di domani, venerdì 16 novembre. A renderlo noto è il vice ministro del Lavoro Michel Martone, al termine del tavolo insediato settimana scorsa presso il dicastero per discutere delle questioni legate al settore e al rinnovo del contratto nazionale di lavoro. In una nota successivamente diffusa si legge infatti che tale confronto “ha consentito di differire lo sciopero del settore già convocato dalle organizzazioni sindacali per il prossimo 16 novembre, alla luce della disponibilità del Governo di instaurare un tavolo con le parti datoriali e sindacali per approfondire e analizzare le diverse problematiche che interessano il trasporto pubblico locale”. Nel corso della riunione, a cui hanno preso parte Michel Martone, il viceministro delle Infrastrutture e Trasporti, Mario Ciaccia, e il sottosegretario Guido Improta, è stato possibile avviare, secondo quanto si legge nella nota, “un percorso che il Governo si augura porti al rinnovo del CCNL e più in generale al rilancio del settore del trasporto pubblico locale”. Anche Roberto Alesse, presidente dell’Autorità di garanzia sugli scioperi, ha recentemente dichiarato di aver “accolto con grande soddisfazione la notizia della revoca dello sciopero nazionale del trasporto pubblico locale del 16 novembre prossimo”. “Da mesi – spiega ancora Alesse – l’Autorità sta lavorando alle parti sociali, al fine di individuare soluzioni responsabili, che conducano al rinnovo del contratto collettivo di lavoro, scaduto da oltre cinque anni. Il Governo sta dando segnali importanti per risolvere le problematiche legate a questo settore; adesso le aziende e i sindacati si confrontino più apertamente e costruttivamente, accantonando strategie, tatticismi e rinvii”. Nonostante la revoca dello sciopero, però, a Torino sono stati invece confermati i due scioperi aziendali della durata di quattro ore, indetti da Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti per il settore ferroviario e dai sindacati di base Usb del settore privato.
Nel primo caso i lavoratori del settore incroceranno le braccia dalle 17,30 fino a fine servizio, mentre nel secondo si fermerà il servizio urbano e la metropolitana dalle ore 18,30 alle 22,30 e il servizio ferroviario dalle 17,30 alle 21,30. Tutti i mezzi pubblici saranno dunque garantiti fino alle ore 17.30.